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Per essere felici, motivati ed efficaci non sempre abbiamo bisogno di… aggiungere. A volte, dovremmo semplicemente lasciare andare.

lasciare andare

“La rinuncia non toglie. La rinuncia dona. Dona la forza inesauribile dell’infinito.”

M. Heidegger.

Spesso arriviamo alla fine dell’anno che siamo carichi: carichi di impegni, carichi di stress, carichi di delusioni. Ma evidentemente non lo siamo abbastanza.

Infatti arrivano le feste, e cosa facciamo?!

Ci carichiamo ancor di più! Lo stomaco di fritture, pandori e panettoni e la mente di buoni propositi, progetti e nuove attività.

Non c’è poi da sorprendersi se mente e corpo a volte decidano di ribellarsi, soffocati sotto strati di “spazzatura”, fisica e mentale, che si sono accumulati nel corso degli anni.

E se quest’anno fosse diverso? E se decidessimo finalmente di lasciare andare qualcosa ed iniziare il nuovo anno più leggeri e, in definitiva, più felici?

Nelle ultime settimane ho riflettuto a lungo su questo aspetto e per il nuovo anno ho deciso di lasciare andare tutto ciò che è superfluo, così da avere energie e tempo per focalizzarmi solo su ciò che è essenziale.

Ecco a cosa ho scelto di rinunciare. Sono le mie scelte, legate alla mia vita, ma ho come il sospetto che durante la lettura penserai in più di un’occasione… “questo sono io!” ;-)

1. Ho scelto di lasciare andare la troppa informazione

“Così tanti libri, così poco tempo.”

Frank Zappa.

Amo leggere. Leggo mediamente 52 libri all’anno e centinaia di articoli e studi: considero da sempre la lettura una delle chiavi per il proprio successo personale.

Non c’è giorno però che non aggiunga un nuovo libro nella lista di desideri di Amazon, e decine di articoli nell’elenco di Pocket: anche se dedicassi ogni giorno 8 ore alla lettura, avrei comunque bisogno di 20-30 anni per smaltire gli arretrati.

Non ha senso.

Continuerò ad essere un lettore vorace, ma nel frattempo libererò le mie wishlist di tutti quegli articoli e quei testi che non avrò mai tempo di leggere e sceglierò con molta cura ciò che lascerò entrare in futuro. Il nostro tempo è troppo prezioso e merita di essere investito esclusivamente nell’eccellenza. Che ne pensi?

2. Ho scelto di lasciare andare le manie di perfezionismo

lasciare andare perfezione

11 revisioni. Questo è il numero di volte che ho rivisto e corretto questo articolo prima di pubblicarlo. Un tantino paradossale per chi ha scritto un post intitolato “Come liberarti dal perfezionismo e goderti la vita“, non trovi? ;-)

Quando lavoravo come Consulente di Direzione, il mio primo Manager mi ha insegnato l’attenzione per i dettagli e di questo gliene sarò sempre riconoscente, ma essere efficaci significa anche comprendere quel limite oltre il quale la ricerca dell’eccellenza diventa futile.

Per il nuovo anno ho deciso di eliminare alla radice le attività inutili del mio lavoro e continuare il processo di delega iniziato quest’anno.

Il paradosso del perfezionismo infatti è che ci porta a perdere tonnellate di tempo in attività che non dovremmo affatto fare o che qualcun altro potrebbe fare decisamente meglio di noi.

E arriviamo così al terzo punto…

3. Ho scelto di lasciare andare l’ossessione per il controllo

In inglese li definiscono “control freak“: maniaci del controllo. Beh…

“Mi chiamo Andrea, ho 32 anni e sono un maniaco del controllo.”

Seduta di CFA (Control Freak Anonimi).

Da quando ne ho memoria ho sempre desiderato avere il controllo della mia vita, insomma, ho sempre voluto essere l’artefice del mio destino. Messa così non suona neanche tanto male e questo mio tratto caratteriale probabilmente mi ha spinto ad inventarmi il mio lavoro.

Sono però consapevole che quello che mi ha portato a questo livello è anche ciò che mi sta frenando dal raggiungere il livello successivo.

Chissà, magari è lo stesso anche per te…

Ho deciso allora di lasciare andare (un po’) del mio bisogno di avere il controllo su ogni minimo dettaglio. Darò finalmente ascolto al consiglio del mio tassista preferito: seguirò l’onda.

4. Ho scelto di lasciare andare alcune mie paure

L’ultima volta che sono stato in Italia, mi è capitato di guardare in TV la pubblicità di un noto brand di Whiskey, il cui motto, dal 1780 è:

“Sine metu / Senza paura.”

Dunque… l’idea per il nuovo anno non è quella di farmi fuori mezza bottiglia di Whiskey e poi lanciarmi dal grattacielo più alto di Londra con un lenzuolo come paracadute, ma di certo ci sono altre forme di paure che posso e devo affrontare.

Ognuno di noi ha i propri mostri da sconfiggere e sono certo che questo valga anche per te.

Io ho deciso di lasciarne andare almeno un paio e auguro anche a te un nuovo anno… sine metu.

5. Ho scelto di lasciare andare il bisogno di approvazione

lasciare andare approvazione

“Sii te stesso e di’ quel che pensi: chi se la prende non conta e chi conta non se la prende.”

T. Seuss.

Qualche anno fa, quando gli iscritti alla newsletter di EfficaceMente erano appena 1.000, ricordo di aver ricevuto un commento particolarmente critico: ci rimasi malissimo, ma cosa ancor peggiore persi delle ore per rispondere alla polemica che ne scaturì.

Il paradosso è che nello stesso periodo lavoravo ancora per la mia ex-azienda, e considerati gli standard di eccellenza richiesti, capitava non di rado che il proprio lavoro fosse fatto a pezzettini e poi centrifugato da un superiore. Non che me la sia mai presa più di tanto.

Ma si sa, quando un progetto lo sentiamo davvero nostro, il bisogno di approvazione è molto più forte.

Negli anni, con la crescita di EfficaceMente, ho imparato a liberarmi della paura del giudizio degli altri e a farmi scivolare di dosso critiche, troll e haters… ma non abbastanza.

Se voglio portare a termine i progetti che mi aspettano nel nuovo anno non posso più permettermi di sprecare neanche un minuto ad alimentare le paturnie mentali di altre persone… e lo stesso vale per te.

Chi decide di intraprendere un percorso al di fuori del sentiero battuto si espone inevitabilmente alle critiche altrui: lasciale arrivare, metti a frutto quelle utili, ignora quelle pretestuose, ma in ogni caso non lasciare che il tuo ego si leghi a nessuna di esse.

6. Ho scelto di lasciare andare gli oggetti inutili

“La semplicità è l’ultima sofisticazione.”

Leonardo da Vinci.

Non sono mai stato un “ammucchia-ciaffi“, ma il mio ultimo trasloco mi ha dato comunque l’opportunità di lasciare andare molti oggetti che si erano accumulati nel corso degli anni milanesi.

Liberarmi di questi oggetti mi ha fatto provare una piacevole sensazione di leggerezza.

A volte neanche ci rendiamo conto di come la moltitudine di oggetti superflui che “incrostano” i luoghi in cui viviamo e lavoriamo influenzino negativamente la nostra vita. Ne prendiamo consapevolezza solo quando decidiamo finalmente di liberarcene.

Per il nuovo anno ho scelto di continuare questo approccio minimalista e far entrare nella mia casa e nella mia vita solo ciò che considero essenziale.

Ti consiglio di provare.

Se poi non te la senti di liberarti definitivamente di alcuni oggetti, testa questo semplice esperimento: metti tutte le cose sulle quali sei indeciso in una scatola ed etichettala con la data di oggi. Tra un anno liberati di tutti quegli oggetti che sono rimasti nella scatola per 365 giorni.

7. Ho scelto di lasciare andare le maledette scuse

lasciare andare scuse

Nonostante abbia intrapreso il mio percorso di crescita personale ormai 15 anni fa, sono tutto fuorché perfetto. Questo significa che ci sono periodi in cui le scuse prendono il sopravvento sulla mia volontà. È naturale: non sono un automa. Magari è capitato anche a te…

Beh, sai qual è l’errore che commettiamo in questi casi? Non è certo quello di fermarci e prendere fiato. No. L’errore è credere nelle nostre scuse, dare spazio a quella vocina che ci sussurra che dovremmo mollare, trasformare una sosta temporanea in una sconfitta definitiva.

Ecco, nel nuovo anno ho deciso di lasciare andare queste maledette scuse, chiamare le cose con il loro nome, accettare anche di perdere qualche battaglia, ma non arrendermi. Mai.

Queste sono le 7 cose che ho scelto di lasciare andare nel nuovo anno: se vogliamo raggiungere traguardi ambiziosi, dobbiamo viaggiare leggeri, mettendo nel nostro bagaglio solo l’indispensabile.

E tu? Cosa scegli di lasciare andare?

Andrea.

Foto di Soloviova Liudmyla

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Yvonne Pizzigati

Grazie Andrea io quest’anno lascerò andare la mia paura di non essere all’altezza, di non meritare quello che ottengo e che potrei ottenere!.
Pronta!Via…

Andrea Giuliodori

Gran bell’idea Yvonne ;)

Alexander Reif

WOW Andrea, grandioso!
Per quanto riguarda me, ho deciso di continuare a lasciare andare la paura del giudizio e la volontà di compiacere le persone.
La mia nuova “bussola” è fare ciò che contemporaneamente mi eccita e mi fa paura.
Un abbraccio
Alexander

Andrea Giuliodori

Grazie Alex, almeno di un punto ne avevamo già parlato… ricordi? ;-)

Alessandro De Agostini

Riflessioni interessanti…ne avrei tanta di “burrumballa” (qui da noi si dice così per indicare oggetti o “persone” veramente inutili ;D ..) da buttare..
Per non parlare delle manie di perfezionismo e il bisogno di controllo a livelli eccessivi, si….. Penso che mi sforzerò quasi negli stessi tuoi obiettivi caro Andrea..

Buone feste anche a te e tutta la Giuliodori Family :)

Andrea Giuliodori

Aahahah, non avevo mai sentito l’espressione “burrumballa”!

Ricambio gli auguri Alessandro.

Assunta Incarnato

Bellissimo articolo, Andrea, complimenti, e grazie per le dritte che ci dai… mi ci vedo molto nella tua lista, e trovare le mie zavorre scritte nero su bianco, beh, ha fatto un certo effetto…. per quanto riguarda il punto sei consiglio a chi è accumulatore compulsivo come me :-) “il magico potere del riordino” di M.Kondo (all’inizio parte lento, ma abbiate fede….).. per il resto… work in progress!!!:-)

Andrea Giuliodori

Grazie Assunta, grazie davvero, è sempre un piacere leggere questi commenti :-)

san

è il libro che avevo intenzione di comperare oggi.
Questa è la legge dell’attrazione.

cambia

Come te, anche io mi obero di letture e libri, é la mia passione di sempre, però mi accorgo che delle volte è limitante, fin’ora redigevo vere e proprie tabelle di marcia di lettura, con il rischio di accavallare riflessioni e rendere inutilizzabile il flusso continuo di cose apprese. Dunque anche io oggi farò la mia lista di cose da lasciar andare, e il tuo spunto mi è utilissimo, concordo su meno libri e più sperimentazione di quel che leggo, meno ascolto dell’ opinione di altri, sopratutto quando è tendenzialmente o potenzialmente una polemica, zittire le vocine interne mie, quelle che cercano conferme in ogni cosa per frenare. L’autocontrollo credo sia uno di quegli aspetti che riguarda i più e di cui si é meno consapevoli, sempre dettato da paure. Grazie per gli stimoli positivi costanti:))

Andrea Giuliodori

Ciao Cambia,
no, non credo che rinuncerò al mio ritmo di lettura, quello che lascerò andare è questo bisogno di aggiungerne sempre nuovo materiale, nel timore di perdermi qualcosa di importante.

Sarò decisamente più selettivo, ma leggere circa un libro a settimana a me aiuta ad avere nuovi stimoli. In merito poi all’applicazione, ho scoperto un trucchetto: leggere in un mese 4-5 testi sullo stesso argomento e poi distillare principi e tecniche che si adattano particolarmente bene alla mia situazione :-)

Andrea.

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