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Filosofie millenarie e recenti studi scientifici hanno individuato la prima causa della nostra felicità (ed infelicità). Vuoi scoprirla?

sei felice

“Non è necessario essere ricchi e famosi per essere felici. Basta essere ricchi.”

Alan Alda.

Quanto sei felice su una scala da 1 a 10 in questo preciso istante? Dieci? Sette? Due?! Così poco?!

Nonostante la crisi economica perdurante, la verità è che viviamo in un’era di abbondanza materiale (cibo, tecnologie, medicinali, etc.) ed opportunità che non ha precedenti nella storia del genere umano.

Eppure siamo cronicamente infelici. Perché? Prima di risponderti, se sei d’accordo, vorrei che facessimo insieme un piccolo test.

Test sulla felicità: occhio a cosa scegli!

Qui di seguito ti linkerò due articoli del blog che, apparentemente, parlano di due diverse vie per raggiungere la felicità. Ti chiedo semplicemente di scegliere con un clic.

Non pensarci troppo e non farti condizionare da ciò che pensi sia giusto e ciò che pensi sia sbagliato: clicca il titolo dell’articolo che credi sveli la via per la tua felicità, leggilo se ti fa piacere, poi torna qui e lasciami un commento (io traccerò comunque le statistiche dei clic e ti darò il verdetto finale tra qualche giorno):

Fffatto?! :-)

Molto bene, vediamo allora cosa hanno scoperto alcuni scienziati sulle cause della felicità, dopo aver analizzato più di 650.000 risposte raccolte grazie ad un’ingegnosa applicazione per smartphone.

Fantasticare sul futuro vs. Vivere il presente

L’altra sera, a cena, stavo guardando questo interessante video di TED presentato da Matt Killingsworth. TED è un’organizzazione no profit la cui mission è diffondere nel mondo le idee più brillanti su svariati argomenti che vanno dal design, alla tecnologia, dall’ambiente, all’educazione.

Alcuni video sono semplicemente geniali. Quello che ti ho riportato parla di felicità:

link al video per chi legge l’articolo dall’email.

Ma Andrea… è in inglese e ci sono solo sottotitoli in inglese: non ci capisco una mazza.

Allora, come direbbe The Ficientis: “se non sai l’inglese, sei fuori!“. Visto che sei su un blog di crescita personale, come minimo devi andarti a leggere questo articolo sul mio metodo non convenzionale per imparare l’inglese.

Considerato che nessuno è nato imparato, per questa volta sei giustificato: ti riporto i punti chiave del video qui di seguito ;-)

  • Il ricercatore Matt Killingsworth è stato a lungo ossessionato da una semplice domanda: “quando siamo davvero felici?“. Per rispondervi ha deciso di costruire un’app (Track Your Happiness) che consente alle persone di registrare in tempo reale quanto sono felici svolgendo determinate attività.
  • Chi decide di utilizzare l’app riceve delle notifiche (naturalmente si può scegliere la frequenza) ed accedendo all’app viene chiesto di riportare, utilizzando una scala graduata, quanto si è felici e cosa si sta facendo in quel preciso istante. I ricercatori in questo modo sono riusciti a raccogliere centinaia di migliaia di dati statistici sulla felicità delle persone, e gli utenti dal canto loro hanno a propria disposizione un report dettagliato sui loro momenti felici.
  • Il dato più interessante riguarda quando siamo felici. Nell’app si possono scegliere 4 diverse opzioni: a) siamo presi dalle nostre attività e non stiamo pensando b) stiamo pensando a cose positive c) stiamo pensando a cose “neutre” d) stiamo pensando a cose negative. Guess what?! Siamo felici quando agiamo, quando siamo persi nelle nostre attività e spegniamo per un istante quella scimmia impazzita dentro una gabbia che è la nostra mente.

Questo “piccolo” esperimento (650.000 report non sono poi così pochi) sfata innanzitutto alcune balle dei para-guru di crescita personale: la tanto pubblicizzata visualizzazione positiva, non ci rende più felici, anzi. Agire ci rende felici.

Ma il punto chiave di questa ricerca riguarda la nostra principale causa di infelicità: se sei infelice è perché ti fai troppe seghe mentali!

Pensi troppo, sei continuamente focalizzato sul futuro: fantasticando o preoccupandoti. Solo l’azione ed il focus sul luogo presente ed il momento presente racchiudo il vero segreto della felicità.

Diamine (ufficialmente “parola del giorno”), concentrarti sul momento presente può aiutarti addirittura a preparare il doppio degli esami in metà del tempo! Nella terza sezione di “Studia meno, Studia meglio” ho inserito numerosi stratagemmi per ritrovare la concentrazione e raggiungere lo stato ottimale per lo studio, basati proprio sui concetti di mindfulness e quiedora.

Quindi cosa puoi fare ora per essere più felice?

Cosa puoi fare ora per essere felice

Se nel nostro piccolo test all’inizio dell’articolo hai scelto il post sul “come fare soldi senza lavorare“, probabilmente hai un’idea della felicità che è stata distorta dal credere comune della nostra società. Questo però non significa che lavorare e guadagnare con le proprie passioni non possa renderci felici. Anzi.

La verità è che per essere ogni giorno un po’ più felici non necessariamente dobbiamo vivere in ville di lusso e guidare ferrari, ma possiamo concentrarti su poche e semplici azioni pratiche. Non ti chiedo di “comprare” quello che ti sto dicendo a scatola chiusa. Prova, non costa nulla. Io ti propongo 3 di queste azioni:

  • Pratica regolarmente delle tecniche di respirazione. Lo sapevano già migliaia di anni fa i padri delle filosofie orientali, lo stanno scoprendo ora gli scienziati occidentali. Concentrarci sul respiro ci aiuta a riprendere il contatto con il momento presente. Nulla di trascendentale, devi semplicemente prendere consapevolezza del tuo respiro che entra ed esce dal tuo corpo.
  • Fai una cosa alla volta. Social network, smartphone e televisione sono le armi di distrazione di massa per eccellenza. Siamo una generazione che non sopporta i momenti di vuoto: dobbiamo avere sempre nuovi stimoli, nuove pillole di piacere (un sms, un tweet, un update su Facebook, un’email). Liberati da queste schiavitù, impara a prendere il controllo del tuo tempo e della tua attenzione. Quando lavori su un progetto, fallo con la massima concentrazione, staccati dal mondo e “perditi” nella tua attività.
  • Riscopri il potere del tuo corpo. Sai in quale situazione gli utenti di “Track Your Happiness” erano particolarmente concentrati sul momento presente? Quando facevano sasso. Ancora rido pensando a questi poverini che si mettevano a smanettare con l’iPhone durante un rapporto (“Siii Amore! Cosiiì! Continua!!! Ah no, aspetta che devo tracciare il mio livello di felicità). Scherzi a parte, spesso siamo troppo cerebrali; tradotto: ci facciamo troppe seghe mentali. Riscopri il potere del tuo corpo: con il tuo partner, immergendoti nella natura o semplicemente correndo (senza cuffie e senza altre diavolerie elettroniche: perditi nella corsa).

Adesso smettila di leggere. Inizia ad agire. Inizia ad essere felice.

I risultati del test sulla felicità

Ecco i risultati del nostro piccolo test sulla felicità: con ben 1.508 clic contro 694, l’articolo sulla “Quiedorastraccia l’articolo sul “Come fare soldi“. Viste le statistiche medie negli altri giorni, che vedono l’articolo sui soldi battere 10:1 quello sulla quiedora, qui i conti non tornano: o i lettori di EfficaceMente sono tutti monaci zen o ci sono parecchi paraculo! ;-) Scherzi a parte, grazie della partecipazione! Naturalmente il test aveva un trabocchetto: anche nell’articolo dedicato ai soldi suggerisco infatti che i risultati più soddisfacenti si ottengono dedicandosi alle proprie passioni, ovvero perdendo la cognizione del tempo e dello spazio, lavorando e guadagnandosi da vivere per qualcosa che ci entusiasma.

Buona settimana, Andrea.

Foto di Pink Sherbet Photography

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Alexander

Ehi Andrea, il correttore automatico del tuo wordprocessor è così pudico che ti ha trasformato sesso in sasso :-D

Bellissimo articolo, concordo pienamente sulle conclusioni: io mi sento felice quando gioco con i bambini, aiuto qualcuno a migliorare, creo qualcosa di mio. In pratica quando faccio qualcosa, quando agisco e sono totalmente immerso in quello che faccio.

Questo articolo – per quanto siano necessari anche i soldi per vivere – aiuta a porre il denaro nella giusta prospettiva.

Grazie Andrea e un abbraccio
Alexander

Andrea

Ciao Alex,
ops… deve essere stato un refuso: però lasciamolo, mi piace! ;-)

Grazie del commento ed a presto!
Andrea.

Elisa

Concordo pienamente con Alexander, bellissimo articolo!
Credo che i bambini aiutino molto noi adulti a vivere con gioia il presente, perchè per loro è naturale non pensare al futuro e perchè noi adulti sappiamo che i momenti che trascorriamo con loro sono irripetibili.
Un appello ai genitori: non pensate sempre “non vedo l’ora che mio figlio cresca perchè è troppo impegnativo”!!!

Andrea

Grazie del commento Elisa :-)

Daniele

Nel sito che hai linkato non c’è nessun’app o sbaglio? Ed esiste l’app per Android? Comunque pensavo che scherzassi ma nel video il tizio ha davvero raccolto dati anche sulla felicità rilevata durante il sesso: quindi la tua non era una battuta!!

Andrea

Ciao Daniele,
si tratta di una web app, quindi funziona sicuramente anche per Android.

Sul sesso certo che non scherzavo, in realtà però non credo che i dati siano stati raccolti… “durante”; ma con gli americani tutto è possibile! ;-)

Skyled

Ottimo articolo complimenti.

Andrea

Grazie a te del commento,
Andrea.

IO

Non puoi insegnare la felicita’;c’e gente felice che non sa di essere triste e gente triste che non sa che cos’e’ la felicita’;Scrivi benissimo,ma non puoi dare consigli per essere felici;Questo nasce da dentro,dal nostro cuore,dal animo…le cose che dici possono farci stare meglio;secondo me una corsa sotto la pioggia con l’ipod ad alto volume,un ora di s…so,una pizza con gli amici…sono cose che ti fanno stare bene,ma non possono renderti felice…alla fine,che significato ha la felicita’?me lo sai dire?o’ l’amore?beh,secondo me nessuno conosce il significato di questi sentimenti,sono due sentimenti pieni di incertezze…

Andrea

Ciao,
lungi da me voler insegnare qualcosa a qualcuno: al massimo mi piace condividere le mie riflessioni, le mie esperienze ed i miei studi.

Non sono però d’accordo sul fatto che la felicità non si possa insegnare a priori: spesso abbiamo un’idea così… idealizzata di certi concetti che pur di non infrangere questo incantesimo, siamo disposti rinunciare a certe emozioni che dovrebbero far parte della nostra quotidianità.

Sono stati fatti numerosissimi studi sulla felicità ed esiste un intero corso universitario dedicato a questo argomento.
Ne parlo in questo articolo: 6 modi scientifici per trovare la vera felicità.

Probabilmente, considerato il commento che mi hai lasciato, considererai un titolo di questo genere un’eresia. Ma a volte per cambiare, per migliorare, dobbiamo uscire dalla nostra zona di comfort, dobbiamo andare oltre i pregiudizi ed imparare con una mente che non sa.

In fondo… perché imparare ad essere felici dovrebbe essere più strano dell’imparare le regole contabili? Non è forse il contrario ad essere da pazzi?!

A presto,
Andrea.

Enrico

E’ quello che cerco di ripetere da una vita ai miei “compagni” di snowboard.
Toglietevi quelle maledette cuffie che, oltre ad essere fastidiose perché non mi sentite mai quando vi chiamo, non vi fanno sentire al 100%, come si suol dire, nel pezzo.

E’ la cosa che vi piace di più fare e vi fa essere felici? Allora godetevela al 100%!

Maledetto multitasking… :-)

Andrea

Ciao Enrico… già mi sei simpatico che sei uno snowboarder! ;-)
Fare snowboard è sicuramente nella mia top5 di attività che mi rendono felice: ammetto di averci provato anche io con la musica, ma chi ha bisogna della musica quando hai la maestosità delle dolomiti davanti a te?

Ilaria Cardani

Secondo me sasso lo hai scritto apposta perché sei un po’ birbone. Comunque, sì, la mindfulness. Io che nella mia vita non mi sono fatta mancare niente e di guru e paraguru ne ho infilati un bel po’ (tutti in versione originale e di persona) – e, by the way, rimarco la mia posizione, penso che molti valgono quel che dicono, sempre che chi li “fruisce” sappia porsi nel giusto atteggiamento – ebbene a me talvolta capita di andare in monastero. Sono stata a Pomaia – monaci tibetani – e soprattutto a Plum Village, da Thich Nhat Hahn, penso colui che meglio ha diffuso la pratica di mindfulness in Occidente. E che si fa – oltre a meditare, ovvio – in monsatero? Si pelano quantità industriali di patate, si avvoltolano centinaia di involtini primavera – imparare la cucina orientale e vegetariana da fonti tanto autorevoli è veramente smart e chic nello stesso tempo – si lavano piatti, si rastrella l’erba, si puliscono le aiuole. Quella è la vera “pratica di meditazione”. Credo che ci siano due semplici attività che allontanano lo stress, avvicinano alla felicità e fanno sentire connessi con “qualcosa di più grande”: cucinare e fare giardinaggio (bastano tre vasi in casa). Se pensate di dovervi dare una botta di felicità, scegliete un piatto sfizioso e un minimo impegnativo, leggete bene la ricetta, andate a comprare gli ingredienti con scrupolo, se potete invitate qualcuno. Ponetevi il problema “sono felice?”, se ancora vi interessa, solo dopo che avete digerito :).
P.S. Andrea: la prossima volta che fai una statistica con il denaro im mezzo, mi piacerebbe ci fossero anche un articolo sul buon sasso e uno sulla buona tavola. Chissà quali sarebbero i risultati.

Andrea

Dici Ilaria? :-)

Grazie per il tuo contributo, molto apprezzato.
Direi che l’articolo sul quiedora includa molto bene sia il buon sasso, sia la buona tavola, a dir la verità, l’articolo sul quiedora include anche il primo!

Quando lavoriamo per le nostre passioni, quando siamo completamente presi da ciò che ci appassiona, siamo nel quiedora, realizziamo un lavoro eccellente e… facciamo soldi ;-)

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