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Una cittadina del Midwest, un cimitero e un epitaffio che hai bisogno di leggere.

alza le vele

“Finii con un violino spezzato e una risata rotta, e mille ricordi, e neppure un rimpianto.”

Edgar Lee Master.

Nel corso degli anni ti ho spesso ricordato come procrastinazione e rimpianti possano crescere come erbe infestanti e rendere impraticabile il tuo percorso di crescita personale.

Ma più che ricordartelo, ho soprattutto cercato di fornirti strategie pratiche per smettere di rimandare e vivere la tua vita senza rimpianti, come ad esempio: il segreto dei 3 minuti, la teoria del parcheggio libero, la strategia del vuoto e tante altre ancora.

A volte però abbiamo bisogno di qualcosa di più di una semplice tecnica. Abbiamo bisogno di parole che arrivino in profondità e accendano quella scintilla di consapevolezza rimasta sepolta per troppo tempo sotto la polvere della quotidianità.

Per questo motivo, oggi ho scelto di proporti un articolo un po’ diverso dal solito.

Se sei di fretta o sei preso da altre attività, interrompi qui la lettura e salva il post tra i tuoi preferiti. Se al contrario hai a disposizione 5 minuti tutti per te, seguimi.

Passeggiando tra le vie di una cittadina del Midwest…

È estate, pomeriggio inoltrato. Immagina di ritrovarti a passeggiare lungo le strade polverose di una cittadina del Midwest statunitense e di vedere in lontananza il cancello del cimitero cittadino.

Il cartello all’ingresso riporta la scritta: “Spoon River Cemetery“. Incuriosito decidi di entrare ed inizi a vagare tra le lapidi bianche che spuntano come margherite tra i prati erbosi.

Ad un tratto una delle lapidi attrae la tua attenzione. Sul marmo è scolpita un’imponente nave con le vele ammainate ed un nome: George Gray.

Ma ad incuriosirti è l’epitaffio che accompagna la lapide…

spoon-river-cimitero

Ho osservato tante volte
il marmo che mi hanno scolpito,
una nave alla fonda con la vela ammainata.

In realtà non rappresenta il mio approdo ma la mia vita.

Perché l’amore mi fu offerto ma fuggii le sue lusinghe;
il dolore bussò alla mia porta ma ebbi paura;
l’ambizione mi chiamò, ma paventai i rischi.

Eppure bramavo sempre di dare un senso alla vita.

Ora so che bisogna alzare le vele
e farsi portare dai venti della sorte
dovunque spingano la nave.

Dare un senso alla vita può sfociare in follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vago desiderio:
è una nave che desidera il mare ardentemente ma ha paura.

Quella che hai appena letto è “George Gray”, una delle più famose poesie dell’Antologia di Spoon River, il capolavoro letterario del poeta americano Edgar Lee Masters.

All’interno della Spoon River Anthology sono raccolte le poesie che Masters pubblicò tra il 1914 e il 1915 sul Mirror di St. Louis.

Ogni poesia è un piccolo microcosmo e racconta, utilizzando l’espediente dell’epitaffio, la vita di una delle persone sepolte nell’immaginario cimitero di Spoon River: una cittadina del Midwest statunitense, ispirata probabilmente a Lewistown, nell’Illinois.

Ciò che rende i personaggi di Edgar Lee Masters unici è la loro nuda sincerità: essendo per la maggior parte morti, questi uomini e queste donne non hanno più nulla da perdere e sono liberi di raccontare la loro vita senza filtri, senza ipocrisie, senza menzogne.

E non è un caso se tra i 248 personaggi che animano l’opera di Masters abbia scelto proprio George Gray per parlarti di procrastinazione e rimpianti.

George Gray e la paura di solcare il mare della vita

Possiamo continuare a raccontarci che non siamo ancora pronti, che questo non è il momento giusto, che quando arriverà la giusta motivazione finalmente realizzeremo i nostri progetti, ma la verità è che come George Gray stiamo vivendo la nostra vita come navi attraccate al porto, con le vele ammainate:

  • Abbiamo paura di amare, perché qualcuno ci ha fatto soffrire in passato.
  • Abbiamo paura di affrontare il sacrificio, perché è più facile trascorrere le nostre giornate perdendoci tra effimeri piaceri.
  • Abbiamo paura di fallire, perché non siamo disposti ad accettare i rischi di essere grandi.

Queste paure con il passare degli anni si incrostano sotto la nostra chiglia fino a diventare rimpianti.

Lo so, rimanere all’interno del “porto”, della nostra zona di comfort, ci dà un’illusione di sicurezza. In fondo, una tempesta in mare aperto può spezzarci e spazzarci in una sola notte, mentre l’acqua silenziosa del porto impiega anni a logorare le travi della nostra nave.

Ma tra la certezza di una vita mediocre e l’opportunità di una vita vissuta a pieno, io scelgo la seconda.

La nostra natura è quella degli esploratori, siamo navi che desiderano il mare ardentemente: accontentarci di una pozzanghera sarebbe uno spreco imperdonabile.

Non è più tempo di rimandare. Non hai più tempo per rimandare.

Metti da parte scuse e paure. Concentra le tue energie e le tue risorse su ciò che desideri davvero e… alza le vele. Buona settimana. Andrea.

Foto di William Willinghton (tratte dalla raccolta: “Spoon River, Ciao“)

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Luca ItalianDemon Lusoli

Molto bello , grazie mille

Fragolina

Andrea bellissimo articolo ? volevo dirti che ho fatto l’esame di pratica della patente e sono passata? grazie x l’aiuto Ke mi hai dato rispondendo alle mie domande in 1 vecchio post. Naturalmente ho ancora paura a guidare ma voglio provare la vita nn e fatta x stare in 1 pozzanghera mi ricorda i versi di 1 poesia:
quell”onda Ke ruina
dalla pendice alpina
balza, si frange e mormora
e limpida si fa.
Altra riposa invece
in luoghi freschi e ombrosi
ma perde nel riposo
tutta la sua beltà.
GRAZIE ANCORA E BUON INIZIO DI SETTIMANA ANDREA

Sara S

Eh ci voleva proprio questo articolo…. Il pronosticare da qualche anno ha preso il sopravvento.Non so se è paura o delusione… Forse paura di essere ancora delusa dall’amore, lavoro, amicizia e così me ne sto nella mia zona comfort eppure… Ci sto anche maluccio. Tanti sensi di colpa. Mi dico che devo reagire ma non ci riesco pienamente…

Alessandro Castellano

Davvero un bellissimo articolo Andrea, che mi ha fatto iniziare la settimana alla grande.
Credo che tu sia riuscito a comunicare il concetto in modo molto efficace (oltre che poetico).

Grazie e buona settimana anche a te!

Alessandro

Giuseppe Cubello

Grazie André. Sempre al momento giusto, è incredibile! Stessa storia per 365,ovviamente. Se domenica prossima ho raggiunto i sotto obiettivi praticamente sono a più di metà strada dall’obiettivo finale! GRANDE!

Andrea Giuliodori

Molto bene… ;-)

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