Deprecated: Required parameter $post follows optional parameter $deprecated in /home/efficacemente.co/public_html/wp-content/plugins/dm-newsletter/dm-newsletter.php on line 76 Articoli sulla tematica del Successo | EfficaceMenteArticoli sulla tematica del Successo
Il successo professionale è dato da diversi fattori: innanzitutto è fondamentale una buona autostima (leggi a tal proposito il nostro articolo su come aumentare l’autostima), una buona produttività lavorativa. Sicuramente anche una conoscenze delle lingue straniere, imparando perlomeno l’inglese, aiuta e non poco.
Uno studio costante e una gestione del tempo oculata ti permetteranno di raggiungere più facilmente il successo.
Negli anni passati ti ho spesso parlato di resilienza, ovvero la capacità di resistere agli urti della vita.
Beh, negli ultimi tempi gli urti di certo non sono mancati e tutti noi agogniamo un ritorno alla normalità.
Tuttavia, alcuni trend tecnologici, ecologici ed economici ci fanno presagire come l'imprevedibilità degli eventi non sarà più l'eccezione, ma la norma.
Per prosperare in questo nuovo mondo la resilienza, dunque, non è più sufficiente: dobbiamo imparare ad essere antifragili.
Cos'è l'antifragilità?
Usando le parole di Nassim Nicholas Taleb, autore di "Antifragile: prosperare nel disordine", il testo che ha introdotto il concetto di antifragilità al mondo:
"Certe cose traggono vantaggio dagli scossoni; prosperano e crescono quando sono esposte alla volatilità, al caso, al disordine e ai fattori di stress, e amano l’avventura, il rischio e l’incertezza.Eppure, nonostante l'onnipresenza del fenomeno, non esiste una parola che descriva l’esatto opposto di fragile. Chiamiamolo allora «antifragile».L'antifragilità va al di là della resilienza e della robustezza. Ciò che è resiliente resiste agli shock e rimane identico a se stesso; l'antifragile migliora."
Nassim Nicholas Taleb.
Chi è antifragile, dunque, non solo resiste agli urti e agli imprevisti della vita, ma ne trae addirittura vantaggio: crescendo, migliorando, rafforzandosi.
Come possiamo dunque intraprendere la via dell'antifragilità?
Innanzitutto dobbiamo prendere consapevolezza che ogni cosa, praticamente tutto ciò che conta, è parte della Triade...
La Triade
Il tuo lavoro, la tua salute, le tue relazioni, il Paese in cui hai scelto di vivere, i tuoi investimenti, la tua dieta, tutto nella tua vita può essere classificato secondo la Triade:
Fragile. Puoi perderlo, romperlo o rovinarlo nel momento in cui le condizioni al contorno cambiano in modo inaspettato.
Robusto. Resiste agli attacchi della vita, mantenendosi più o meno intatto.
Antifragile. Migliora, cresce e prospera grazie all'incertezza, al caos e quando è soggetto a degli stressor.
Più scelte antifragili farai, più la m**da che ti cascherà addosso nella vita farà da concime per il tuo giardino ?
Vediamo dunque 5 principipratici per intraprendere una vita all'insegna dell'antifragilità.
5 azioni concrete per aumentare la tua antifragilità
Fin dalla sua fondazione il motto di EfficaceMente è sempre stato:
"Crescita personale: esempi pratici".
È per questo che nel 2018, partecipando ad una conferenza di Taleb a Milano, uno dei passaggi che ho più apprezzato è stato quello sulla supremazia della pratica.
"Più una scoperta è semplice e ovvia, meno siamo in grado di arrivarci attraverso metodi complicati. La chiave sta nel fatto che le cose importanti possono essere colte solo con la pratica."
Devi sapere che, in generale, Taleb ha una fissazione per le euristiche, ovvero elementari regole empiriche che rendono le cose semplici e facili da realizzare.
Vediamo dunque le 5 euristiche, i 5 consigli concreti, per sviluppare più antifragilità nella tua vita.
1) Assicurati sempre di avere un piano B
Quante fonti di reddito (indipendenti tra loro) hai?Quando è stata l'ultima volta che hai fatto un backup dei tuoi files più importanti?Hai cambiato l'olio dell'auto?
Non ci rendiamo conto dell'importanza di avere un piano B, finché avere un piano B è l'unica cosa importante.
Quali elementi della tua vita richiederebbero un piano di backup in questo momento?
Ti faccio un esempio pratico.
Qualche mese fa stavo girando dei video per il nuovo YES! Inglese, e visto che eravamo stretti con i tempi se l'SD card della fotocamera avesse avuto un qualsiasi problema, avremmo avuto perdite per decine di migliaia di euro: ne ho subito ordinata una di backup per 10 €.
Forse non la userò mai, ma è stato comunque un ottimo investimento.
Dalle cose più semplici a quelle più complesse ed importanti, quali backup puoi prevedere nella tua vita adesso per evitare che un singolo problema mandi tutto all'aria?
2) Prenditi tanti piccoli rischi, ma evita come la peste i rischi "definitivi"
Sviluppare la nostra antifragilità significa introdurre una sana dose di incertezza e imprevedibilità nella nostra vita.
Per farlo dobbiamo assumerci tanti piccoli rischi, sperimentando continuamente nuove strade: nel lavoro, nelle finanze, nelle relazioni sociali, etc.
Questi piccoli rischi si tramuteranno spesso in piccoli fallimenti irrilevanti per il nostro benessere generale; alcuni di essi, però, si riveleranno le migliori scelte della nostra vita.
D'altro canto, dobbiamo invece evitare ad ogni costo quei rischi che, se dovessero avverarsi, avrebbero un impatto definitivo sulla nostra carriera, sulle nostre relazioni, sulla nostra vita:
Mettere tutti i nostri risparmi su quell'investimento che nostro cugggino ha definito "un successo assicurato".
Indulgere in cattive abitudini che potrebbero mettere in grave pericolo la nostra salute (sì, fumatore, sai di cosa sto parlando).
Mentire e tradire la fiducia delle altre persone nella speranza che non saremo mai scoperti.
Rischia poco ma tante volte, invece che tanto ma poche volte.
3) Elimina le sovrastrutture inutili
Se stai leggendo questo blog scommetto che, sotto sotto, sei un pelino perfezionista.
Ti piace darti un sacco di regole e spesso ti imponi un numero esagerato di routine e sane abitudini.
Tranquillo, ci siamo passati tutti.
Come scritto però in una recente newsletter, arriva un momento nella nostra vita in cui sentiamo l'esigenza di semplificare, eliminando quelle inutili sovrastrutture che suonano tanto bene nella teoria, ma che servono ben poco nella pratica.
Generalmente questo momento coincide con un periodo particolarmente stressante e sfidante, ma non dobbiamo necessariamente aspettare tempi difficili per semplificare.
Anzi, concentrarci sull'essenziale, seguire "pochi principi ma buoni", e sbarazzarci di tutto il resto è sicuramente uno dei passi chiave per essere più antifragili.
Nei momenti di difficoltà, infatti, quei pochi capisaldi ci aiuteranno a non perdere la bussola e ad affrontare al meglio le sfide della quotidianità.
Quali abitudini / routine / attività creano reale valore nelle tue giornate?
4) Nelle tue scelte fatti guidare sempre dall'opzionalità asimmetrica
Richard Branson, il carismatico fondatore della Virgin, quando avviò la sua compagnia aerea nel 1984, la Virgin Atlantic, riuscì a strappare un accordo incredibile con la Boeing, l'azienda produttrice di aerei.
Per avviare la sua compagnia aerea, si impegnò ad acquistare un aereo usato dalla Boeing, a patto, però, di poterlo restituire dopo un anno se le cose fossero andate male.
Grazie a questo accordo, nella peggiore delle ipotesi, avrebbe perso solo 6 mesi di profitti della sua azienda principale, la Virgin Records.
Se vuoi essere più antifragile, ogni volta che devi prendere una decisione importante nella tua vita, scegli la strada che ti garantirà benefici enormi (+++) se le cose dovessero andare bene e provocherà invece danni limitati (-) se le cose dovessero andare male.
Questa è quella che si definisce opzionalità asimmetrica.
Un esempio per applicare da subito questo principio nella tua vita?
Investi nella tua formazione: apprendi competenze non comuni, studia nuove lingue, specializzati in settori promettenti ma ancora inesplorati.
Se le cose dovessero andar male avrai perso qualche centinaio di euro in corsi, ma se le cose dovessero andar bene le possibilità di crescita saranno illimitate.
5) Invece di cercare di essere brillante, evita di essere stupido
The Secret (Il Segreto) è senza dubbio uno dei libri di maggior successo dell'industria del Self-Help.
Già solo il titolo è un capolavoro commerciale: esiste infatti un mercato illimitato di allocchi alla continua ricerca della formula magica per rivoluzionare la propria vita.
Questi individui perdono anni a rincorrere il segreto che finalmente li renderà ricchi, fighi e felici, non rendendosi conto di una semplice verità: non esiste (e non può esistere) alcun segreto universale.
La vita è complessa, caotica e diversa per ognuno di noi.
Se vogliamo realizzare i nostri obiettivi più ambiziosi dobbiamo sperimentare continuamente tecniche dalla provata efficacia (le famose euristiche di cui ti parlavo), ma soprattutto, dobbiamo evitare di fare le minchiate più classiche.
Già questo può portarci molto lontano.
Eccoti un esempio concreto a riguardo...
Probabilmente non esiste la dieta (segreta) perfetta che vada bene per chiunque, se però iniziamo ad eliminare i cibi industriali e i troppi dolci, di sicuro non possiamo sbagliare.
Prossimi passi
Era da diversi anni che avrei voluto scrivere un articolo sull'antifragilità: direi che il momento storico e sociale che stiamo vivendo abbia reso questa tematica più importante che mai.
Seppur tenue, infatti, si inizia finalmente a vedere una luce in fondo al tunnel che abbiamo imboccato agli inizi del 2020.
Spetta però a noi decidere come vogliamo uscire da questo periodo buio. Ne possiamo uscire:
Indeboliti (fragilità).
Immutati (robustezza).
Rafforzati (antifragilità).
Mi auguro che gli spunti di questo articolo ti stimolino a scegliere la terza opzione.
Di certo questo è stato ciò che abbiamo fatto con i corsisti di 365 - 2020 ed è quello su cui lavoreremo con il gruppo selezionato dell'edizione 2021.
Se non ne hai mai sentito parlare, 365 - Un anno epico è un (per)corso annuale che inizia il 1° di gennaio e in cui accompagno quotidianamente, 365 giorni all'anno, un gruppo scelto di lettori di EfficaceMente nella realizzazione dei loro obiettivi più ambiziosi (cambio lavoro, laurea, dieta, etc.).
Ogni giorno propongo agli iscritti di 365 una specifica sfida per sviluppare "muscoli" come focus, tenacia, autostima, costanza. Si tratta di azioni concrete che aiutano i corsisti a sperimentare sulla propria pelle quelle famose euristiche per avere successo nella propria vita.
Agli iscritti vengono inoltre messi a disposizione tutta una serie di strumenti sviluppati ad hoc (una community riservata e un'app digitale).
Se vuoi sapere di più sulla nuova edizione 2021e dare una “sbirciatina” almetodo 365ti consiglio di cliccare sul bottone arancio di seguito e visitare la pagina di presentazione delCorso.
N.BAbbiamo aperto le iscrizioni il 9 dicembre e potrai accedere fino a Giovedì 31 Dicembre!
Iscriviti subito a 365 – Un anno Epicoe fa che questo sia il tuo miglior anno di sempre.
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[post_excerpt] => In un mondo sempre più complesso e imprevedibile essere resilienti non basta: dobbiamo intraprendere la via dell'antifragilità.
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[post_content] => Leggi per scoprire come la Befana può essere di aiuto per realizzare i propri sogni.
6 gennaio. Epifania. Tempo della befana che porta regali e dolciumi ai bambini buoni.
E fa anche realizzare i sogni degli adulti?
Be’, non li mette esattamente nella calza sopra al camino.
Però può regalare degli insegnamenti illuminanti per concretizzare più facilmente ed efficacemente i propri sogni.
Vediamoli insieme.
Proprio qualche giorno fa, complice la ricorrenza, sono incappato in alcune notizie sulle origini dell'epifania e, cominciando a leggerle, mi sono accorto di alcuni elementi molto interessanti.
Gli antichi osservavano e ascoltavano in maniera speciale il mondo, con molta più attenzione e consapevolezza rispetto al frettoloso uomo contemporaneo.
Probabilmente proprio per questo erano capaci di intuizioni che ora ci riescono difficili.
Manifestarsi e realizzare i propri sogni.
Praticamente in tutte le tradizioni rurali antiche, il 5 e 6 gennaio si festeggiava la fine del solstizio d’inverno e l’inizio della rinascita della natura.
Gli antichi pensavano che, in questo momento dell’anno, il cielo fosse percorso da dèi che benedicevano i campi, portavano doni e propiziavano la fertilità della terra.
Ecco perché, ancora oggi, questa festa si chiama ‘epifania’, cioè, letteralmente, manifestazione della divinità.
Se ci fai caso, c’è una componente quasi ‘divina’ in tutti i nostri veri sogni.
Da una parte, questa divinità c’entra con i nostri talenti.
Dall’altra, con le sensazioni che i nostri sogni ci fanno provare.
Partiamo dai nostri talenti
Quando siamo bravissimi in qualcosa ci vengono molto facili, quasi spontanee, anche le operazioni che per qualcun altro sono impossibili, che si tratti di un’attività sportiva, di un lavoro o di qualsiasi tipo di espressione creativa.
Spesso ci è capitato che qualcuno ci chiedesse: ‘Ma come fai?’.
E noi non sappiamo neanche bene come rispondere, perché quella cosa ci viene così naturale che nemmeno ci pensiamo.
Di norma, i nostri sogni hanno a che fare con questi nostri talenti.
Altre volte, però, neanche lo facessimo apposta, trascuriamo proprio ciò per cui siamo evidentemente portati e rincorriamo obiettivi che non c’entrano nulla con le nostre predisposizioni.
Questo succede per diversi motivi:
Non abbiamo mai pensato che la nostra vita possa ruotare intorno a questi talenti.
Proprio perché in questi campi le cose ci vengono facili, non approfondiamo le conoscenze relative e ci accontentiamo di considerarli degli hobby.
Qualcuno ci ha convinto che il lavoro e le cose serie debbano far rima con sacrificio spiacevole, fatica dolorosa e altre asperità. Ovvero, che la maggior parte della nostra vita la dobbiamo trascorrere a impiegare energia per cose che non ci interessano molto o addirittura detestiamo.Se mi leggi da un po’, sai bene che non manco di ricordare il valore dell’impegno, della costanza e del lavoro focalizzato per realizzare i propri obiettivi. C’è però un punto da non dimenticare: ‘per realizzare i propri obiettivi’. Se vuoi sentirti davvero bene con te stesso, non puoi trascurare a lungo le tue predisposizioni naturali. Davvero vuoi lasciare inespresse le tue migliori potenzialità?
Ti dirò una cosa che forse non ti aspetti.
Per avere successo e realizzare i tuoi sogni, la cosa migliore è partire da quello che ti viene facile.
Fai un esperimento.
Leggi le interviste ai più grandi personaggi di successo. Sono persone dedite ai loro progetti, che spesso lavorano molto più della media.
Eppure, se ci fai attenzione, compare sempre una loro dichiarazione su quanto amino quello che fanno, sul piacere che ne ricavino.
Tant’è vero che queste persone finiscono per continuare a lavorare anche quando nessuno glielo richiederebbe, proprio perché a loro quell’attività viene facile e piace profondamente.
Vediamo ora l’altro aspetto ‘divino’ che c’entra con i nostri sogni.
Ogni tanto le idee ci arrivano come dal nulla, quasi ci venissero suggerite.
E quando pensiamo o compiamo certe azioni, improvvisamente ci sentiamo percorsi da sentimenti e sensazioni estremamente positivi: ci sentiamo in salute, pieni di energia, ci sembra di toccare il cielo con un dito.
Accanto ai talenti, anche questo è un aspetto che potremmo definire divino e che non andrebbe lasciato da parte se si vogliono realizzare i propri sogni.
Ti chiedo quindi di riflettere su alcuni punti:
Quali sono le attività in cui sei eccezionale?
Ti stai esprimendo in proposito oppure dedichi la maggior parte – e la miglior parte - del tempo ad altro?
Il tuo sogno è relativo a qualcuna delle tue predisposizioni migliori?
Come potresti utilizzare in maniera diversa il tempo per cominciare fin da subito a fare spazio ai tuoi talenti?
Quali altre attività potresti eliminare o delegare?
Per quanto riguarda il tuo sogno:
Gli permetti di manifestarsi, oppure lo stai condannando a una vita chiusa nel cassetto?
Pensi che sia possibile realizzarlo oppure gli hai creato intorno una solida barriera fatta di: ‘non è ancora il momento’, ‘quando avrò più soldi’, ‘non appena ci saranno le condizioni sociali’ etc.?
Sempre rimanendo nel solco dell’antica tradizione, dopo aver benedetto i campi, dodici notti dopo il giorno di Natale, Madre Natura prende le sembianze di una vecchia per farsi bruciare e rinascere.
Dalle lunghe fiamme che la avvolgono, sorgerà di nuovo, rinnovata e giovanissima, e potrà donare energia nuova e frutti alla terra per l’anno appena incominciato.
Gli antichi erano consapevoli dell’importanza del cambiamento.
In natura, praticamente nulla sta fermo e ogni morte, reale o metaforica, è condizione per fare spazio – o nutrire – una nuova vita.
Sei capace di mettere fine con determinazione e serenità a ciò che deve essere terminato?
In caso contrario, ti sei chiesto perché hai paura di mettere un punto a certe situazioni?
Cerca di comprendere bene qual è la reale motivazione: si tratta di insicurezza, negatività, pessimismo o che altro?
In base all’origine di questa paura, puoi capire meglio come risolverla.
Una vera bellezza
Naso adunco e adorno di grossi nei. Schiena curva. Capelli crespi e grigi. Grosse calze rotte.
Insomma, la cara vecchina è praticamente una sosia di Belen. ;)
Eppure, non è un caso se i nostri avi hanno immaginato proprio così la donna magica che, con i suoi regali, propiziava l’arrivo dell’anno nuovo.
L’aspetto della Befana rappresenta l’anno trascorso, con tutte le sue esperienze.
Non sempre le lezioni più importanti della nostra vita ci arrivano da episodi divertenti e ameni, anzi.
Quante situazioni parzialmente fastidiose o critiche si sono rivelate di importanza decisiva?
Quanti momenti difficili hanno racchiuso tesori in termini di conoscenze acquisite, consapevolezza, abilità?
Che siano belle o meno, pensa alle situazioni che hai vissuto nel 2019 appena trascorso.
Imparare a essere riconoscenti nei confronti della vita e delle persone incontrate e a fare tesoro di tutte le esperienze è essenziale per realizzare i propri sogni.
Talvolta ci sembra che alcuni progetti in cui ci imbarchiamo non ci portino da nessuna parte, ma invece è proprio grazie a loro che imbocchiamo la strada decisiva.
Da quando la tradizione si è sviluppata, i bambini sanno che per ricevere i doni della befana devono sistemare una calza capiente in salotto, e, sul tavolo, qualche segno di ringraziamento: alcuni spicchi d’arancia, un bicchiere di vino, un biscotto.
Se non crediamo che i nostri desideri si possano realizzare (la Befana), se non facciamo spazio a ciò che di bello può arrivarci (se non sistemiamo una calza accanto al camino) e se non abbiamo cura e rispetto per i nostri sogni (se non sistemiamo il bicchiere di vino sul tavolo), come possiamo pretendere che loro ci vengano incontro?
Prima di lamentarci perché le cose non vanno come desideriamo, badiamo a questi fattori:
Abbiamo avuto un approccio positivo nei loro confronti?
Abbiamo, per primi, fatto qualcosa che ci possa avvicinare ai nostri obiettivi?
Compiamo delle azioni concrete e pratiche che ci portino verso la realizzazione dei nostri sogni?
Siamo abituati a rispettare le promesse che facciamo a noi e agli altri?
Una vecchietta pentita
Secondo questa versione della storia, i Re Magi diretti a Betlemme incontrarono per strada la vecchina e le chiesero informazioni sulla strada da percorrere.
Dopo averla ringraziata, le raccontarono perché erano diretti laggiù.
Parlandole del bambino divino appena nato, la invitarono ad accompagnarli per incontrarlo e portargli dei doni.
La vecchina, lì per lì, rispose di no, probabilmente pensando alla sua età avanzata e a tutto il percorso che avrebbe dovuto fare.
I Re Magi, a quel punto, la ringraziarono ancora, la salutarono e ripresero il loro cammino.
Qualche attimo dopo, però, ripensando alle parole dei tre saggi, la vecchina sentì una fitta al cuore.
Corse a racimolare i regali più belli, ne riempì un sacco enorme e si precipitò in strada per seguire i Magi e salutare il piccolo Gesù.
Però, nonostante la sua ricerca affannosa, non riuscì a trovarli da nessuna parte.
Né loro, né Gesù.
Fu così che la vecchietta prese a viaggiare instancabile, da un paese all’altro, da nord a sud, passando di casa in casa regalando dolci e giocattoli a ogni bambino, nella speranza di incontrare, un giorno, il piccolo Gesù.
Credo che questa piccola storia ci parli in maniera molto efficace dell’importanza di ascoltare la chiamata dei propri sogni, di inseguirli e non rimandarli a quando potrebbe essere troppo tardi.
E tu?
Sei propositivo? Rispondi affermativamente alle occasioni e opportunità che la vita mette sulla tua strada?
Rimani rigido sulle tue posizioni oppure sei aperto a miglioramenti e sorprese?
Vai incontro ai tuoi sogni o spesso tentenni e ti blocchi? Per quale motivo?
Frequenti le persone con cui desideri stare? Sei dove vorresti essere?
Come prendi le tue decisioni? Solo sulla base di riflessioni razionali, trascurando i tuoi desideri piùprofondi e autentici?
Hai mai fatto caso a come la pigrizia spesso ci faccia fare molta più fatica?
Mi auguro davvero che queste antiche storie possano essere d’ispirazione per questo nuovo anno.
Ti auguro di dire sempre di sì ai tuoi sogni e alla vita che vuoi.
Ti auguro di saper trarre il meglio da ogni situazione, e di rinnovarti con forza sempre maggiore.
Ti auguro di avere il coraggio e la leggerezza di spiccare il volo.
Buona epifania e buona settimana.
Andrea Giuliodori.
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[post_content] => Uno stratagemma contro-intuitivo per centrare un obiettivo che ho imparato durante una giornata di tiro con l'arco (e come puoi applicarlo per centrare gli obiettivi della tua vita).
Avrò avuto non più di 8-9 anni e la ricordo ancora come una delle giornate più felici della mia infanzia.
Ero nelle Marche, nella casa in campagna di un mio amico.
Doveva essere la fine dell'estate, perché mi tornano alla mente queste enormi balle di fieno accatastate una sull'altra all'interno del fienile.
Dopo una mattinata trascorsa a giocare tra super liquidator e gavettoni, il babbo del mio amico ci sorprende tirando fuori dal bagagliaio della sua Ford Mondeo blu, dei primi anni '90, un arco professionale.
Quell'arco era per noi ragazzi una specie di oggetto mitologico, il Sacro Graal di ogni bambino cresciuto a pane e cartone di Robin Hood della Disney che davano ogni anno su Rai 1 durante le vacanze di Natale.
Sapevamo della sua esistenza per via delle leggende tramandate dai cugini più grandi, ma nessuno lo aveva mai visto e tanto meno toccato.
...e all'improvviso lo vediamo sbucare da quel bagagliaio-cornucopia in tutta la sua bellezza.
Ancora me lo ricordo: gli estremi laccati di bianco con delle strisce blu verticali e l'anima centrale in legno con un'impugnatura molto elaborata per migliorarne l'ergonomia.
Io e il mio amico guardavamo per la prima volta quell'oggetto mitologico dal vivo e un filino di saliva scendeva sul lato delle nostre bocche, ma questo era nulla in confronto all'entusiasmo che provammo quando il babbo attaccò dei fogli per il tiro a segno alle balle di fieno e ci lasciò provare l'arco per tutto il resto del pomeriggio (sotto la sua attenta supervisione).
E dopo 27 anni...
Per quanto bello fosse stato quel pomeriggio di fine estate, onestamente era da un po' che non mi tornava alla mente: 27 anni per l'esattezza.
Beh, questo almeno fino a qualche settimana fa.
Tornato a Londra dopo la pausa estiva, tra i miei buoni propositi di settembre mi sono prefissato quello di esplorare l'abitudine 27 di questa lista definitiva delle 100 buone abitudini quotidiane:
"Dedica 30 minuti ad un'attività senza alcun fine specifico, che però ti faccia stare davvero bene."
Gestendo da diversi anni delle attività online e lavorando gran parte del tempo con lo schermo di un computer o di uno smartphone, sento l'esigenza di praticare attività alternative, che abbiano una componente fisica e manuale, qualcosa in cui perdermi completamente e che mi permetta di entrare nello stato di flow.
Ho deciso così di buttar giù una lista dei desideri con tutti gli hobby, le attività e le esperienze che avessero questi requisiti.
...è stato stilando questa lista che sono tornato a pensare a quel pomeriggio della mia infanzia.
Visto che spesso abbiamo la cattiva abitudine di riprometterci di fare una miriade di cose, a patto di farle però in un giorno imprecisato del nostro futuro, ho subito cercato su Google una scuola di tiro con l'arco e ho prenotato la prima lezione disponibile.
Durante questa prima lezione ho imparato un principio fondamentale per centrare un obiettivo: sia esso il target di un tiro a segno o una nostra meta personale o professionale.
Vuoi centrare un obiettivo? Occhio a dove miri...
La foto qui sopra immortala l'istante che precede il mio primo tiro dopo 27 anni.
Come un novello Robin Hood de noartri, ogni fibra del mio essere è tesa verso l'obiettivo e il mio "sguardo da falco" è focalizzato sul cerchietto giallo più piccolo al centro del secondo target da sinistra.
Un ultimo respiro profondo e scocco la mia freccia.
Risultato... 'na medda!
Quella prima freccia (A) finisce sull'area blu e considerata la scarsa distanza dal target, sì può definire un tiro piuttosto... scarso, anche per un principiante.
Da buon marchigiano tignoso, riprovo subito con un secondo tiro.
Ritrovo la concentrazione, incocco la freccia, tendo l'arco, miro e... 'na medda!
Anche la seconda freccia (B), seppur leggermente più vicina, manca comunque l'area gialla centrale del target.
E questo è esattamente ciò che accade con molti dei nostri obiettivi personali.
Ci ripromettiamo di centrare un determinato risultato:
Il raggiungimento di una nuova soglia di fatturato.
...e magari questa volta siamo anche super-bravi, impegnandoci con ogni fibra del nostro essere per raggiungere quell'obiettivo, ma nonostante i nostri sforzi, falliamo miseramente.
Perché?
È colpa dell'universo brutto e cattivo? È colpa della nostra inadeguatezza? O siamo semplicemente sfigati?
Il mancato raggiungimento di un obiettivo può dipendere da innumerevoli fattori: magari non siamo stati proprio così "super-bravi", magari abbiamo procrastinato un po' troppo, magari abbiamo avuto davvero un contrattempo (se sei un po' masochista, in questo articolo trovi le altre 30 cause di insuccesso).
Molto più spesso, però, non riusciamo a centrare un obiettivo per un motivo alquanto banale e il semplice stratagemma contro-intuitivo, che ho imparato qualche settimana fa nella mia prima lezione ufficiale di tiro con l'arco, sono certo ti aiuterà a... raddrizzare la tua mira ;-)
L'arte di compensare
Frustrato da quei primi due tiri (A, B) piuttosto scarsi, ho chiesto all'istruttore cosa stessi sbagliando e lui, con un sorrisetto compiaciuto, mi ha risposto con un enigmatico:
"Stai mirando alla parte sbagliata del target."
E senza aggiungere altro si è diretto verso il mio target (naturalmente dopo essersi assicurato che io e gli altri tiratori non avessimo più frecce da piantargli nella schiena!).
Arrivato al mio target lo vedo spostare un foglietto di carta gialla, che effettivamente avevo notato (lo puoi vedere anche nella prima foto), ma a cui non avevo dato particolare importanza.
Tornato indietro mi dice semplicemente:
"Dimenticati il centro del target e mira invece verso il foglietto giallo"
Sono un po' confuso, ma decido comunque di seguire il suo consiglio: male che vada centrerò il target affianco al mio!
Come al solito mi concentro, incocco la freccia, faccio un bel respiro, tendo l'arco e questa volta miro al pezzettino di carta giallo spostato sul quadrante in alto a destra del mio target e...
Magia!
La terza freccia (C) si infila nella fascia rossa più interna e la quarta (D) arriva dritta nell'area gialla, a meno di 2 centimetri dall'esatto centro del target.
Mi giro verso il mio istruttore con uno sguardo tra il perplesso e il sorpreso.
Non capisco cosa sia successo: ci ho messo esattamente lo stesso impegno e la stessa concentrazione dei primi due tiri, e il risultato nettamente migliore non può essere certo giustificato dalla maggiore pratica (principiante ero, principiante rimango).
L'unica variabile ad essere cambiata è quel maledetto foglietto giallo a cui ho mirato negli ultimi due tiri, invece di concentrarmi sul centro del target.
Possibile che abbia fatto tutta questa differenza?
A questo punto l'istruttore mi spiega che il nostro sguardo spesso ci inganna.
Quando ero convinto di mirare verso l'area centrale gialla, in realtà il mio arco stava mirando verso il quadrante in basso a sinistra, e non è un caso che i miei primi due colpi si siano concentrati proprio in quest'ultima area, lontana dal centro.
In queste situazioni è necessario mirare verso il quadrante opposto (in alto a destra, nel mio caso) in modo da compensare l'errore dovuto al nostro sguardo.
Per questo motivo, quando ho mirato al foglietto giallo (che il mio istruttore aveva strategicamente posizionato proprio sul quadrante in alto a destra) le mie ultime due frecce si sono magicamente infilate molto vicine al centro del target.
Nel viaggio di ritorno verso casa, ho riflettuto su come questo stesso principio contro-intuitivo possa essere applicato anche a molti dei nostri obiettivi personali e professionali.
Ecco come...
Come applicare questo principio per centrare i tuoi obiettivi
Quando rincorriamo i nostri obiettivi più ambiziosi, a volte, siamo talmente ossessionati dal risultato finale da non accorgerci che questo ci sta portando fuori strada, rischiando di farci deragliare.
E così...
Controllare la bilancia ogni mattina ci crea ansia e frustrazione, emozioni che magari anneghiamo con qualche dolce o cibo spazzatura.
Ricordare ogni minuto che dobbiamo assolutamente passare quell'esame con un buon voto non ci fa chiudere occhio la notte, privandoci dell'energia e della concentrazione necessaria per prepararci al meglio.
Rincorrere solo ed esclusivamente i numeretti legati ai target di vendita o di fatturato ci fa dimenticare che i nostri clienti sono persone in carne ed ossa a cui dobbiamo innanzitutto dare valore attraverso i nostri prodotti e servizi.
Stressarci per conquistare quella promozione al lavoro rende il nostro lavoro più approssimativo e deludente.
In tutti questi casi (e in molti altri), se non vogliamo che la nostra "freccia" finisca fuori target, dobbiamo imparare a compensare, dobbiamo spostare la nostra attenzione dal risultato finale e mirare ad un "foglietto giallo" che tenga conto dei nostri inevitabili errori inconsci.
Ma qual è il "foglietto giallo" a cui dobbiamo puntare nella nostra vita reale, quando rincorriamo obiettivi personali e professionali?
Ambiente a risposta immediata vs. Ambiente a risposta ritardata
Nel caso del tiro con l'arco è necessario compensare a livello spaziale (es. miro in alto a destra per compensare la mia tendenza a ficcare le frecce in basso a sinistra).
Quando si parla invece di obiettivi personali e professionali la compensazione deve avvenire a livello temporale.
Ma cosa significa questo?
Devi sapere che come Homo sapiens ci siamo evoluti in un ambiente a risposta immediata: nella savana, ad ogni nostra azione seguiva immediatamente un risultato. Se eravamo bravi a cacciare raggiungevamo immediatamente l'obiettivo di riempirci la pancia, altrimenti nisba!
Con l'evoluzione della società umana, però, siamo gradualmente passati a vivere in un ambiente a risposta ritardata.
Pensa ad esempio alla vita di un contadino (ovvero la vita del 99% della popolazione mondiale per gran parte della storia umana degli ultimi millenni): chi lavora la terra sgobba come un bastardo per dissodare il terreno, seminare e coltivare, ma ottiene i frutti del proprio lavoro solo dopo parecchi mesi.
Nella società moderna dei servizi, quasi nessuno lavora più la terra, eppure l'ambiente in cui viviamo è sempre più a risposta ritardata:
Devi studiare per quasi 18 anni della tua vita prima di avere il tuo primo stipendio.
Devi lavorare per un mese prima di avere un nuovo stipendio.
Devi sudare in palestra per settimane prima di vedere i primi risultati.
Come spiego nel dettaglio in una delle video-lezioni del nuovo corso che sto realizzando sul tema delle abitudini, il problema di fondo è che la nostra mente è ancora tarata sull'ambiente a risposta immediata in cui i nostri antenati hanno vissuto per centinaia di migliaia di anni.
...e questo è uno dei principali motivi per cui se ci concentriamo troppo sul risultato finale, sull'obiettivo che è necessariamente spostato in là nel tempo, i nostri istinti primordiali ci ingannano e ci portano fuori strada (esattamente come il mio sguardo mi ingannava ogni volta che miravo al centro del target).
Quando si parla di obiettivi nella vita reale, il famoso "foglietto giallo" a cui dobbiamo mirare, per compensare i nostri istinti e centrare i nostri obiettivi, è dunque...
"Una qualche azione che, da una parte ci dia un feedback immediato e, dall'altra, ripetendola nel tempo ci avvicini sempre più al nostro obiettivo finale".
Per concludere, questo significa che...
Il segreto per centrare un obiettivo è dunque quello di dimenticarsene!
Nello specifico, se nelle prossime settimane (o mesi) intendi raggiungere una meta ambiziosa, stampati nella mente questi semplici punti:
Definisci un obiettivo che ti motivi ed entusiasmi. La vera utilità di un obiettivo è quella di darti direzione ed ispirarti a a diventare la persona degna di quei risultati.
Sposta poi la tua attenzione dall'obiettivo al "foglietto giallo". Insomma, individua un'azione che puoi ripetere quotidianamente (o più volte al giorno) e che, da una parte, ti dia una gratificazione immediata (per soddisfare i tuoi istinti primordiali) e, dall'altra, ti avvicini al tuo obiettivo finale. Un esempio che gli Efficaci dovrebbero ormai conoscere a memoria è quello di completare tot. pomodori al giorno di studio o lavoro focalizzato. Quei 25 minuti di concentrazione sono il "foglietto giallo" a cui devi mirare, completare un pomodoro ti dà infatti una gratificazione immediata e, più ne completerai, più ti avvicinerai al risultato finale che desideri (superare un esame, realizzare un progetto personale, etc.).
Rendi l'intero processo un'abitudine. Concentrati, incocca la freccia, respira, tendi l'arco, mira al "foglietto giallo", scocca la freccia e... ripeti. Questo terzo e ultimo passo, ovvero rendere determinati comportamenti automatici, è l'unico che ti garantirà davvero il successo finale. Qui sotto ti ho riportato la foto del mio tiro finale al termine della lezione di un'ora e mezza, dopo una ventina di tentativi e alcuni aggiustamenti al "foglietto giallo": un bel centro! Certo, non perfetto, ma la perfezione la lasciamo a chi è troppo spaventato per mettersi in gioco nella vita ;-)
Ps. A proposito del terzo e ultimo punto, come ti accennavo, io e il mio team stiamo ultimando la realizzazione di un video-corso avanzato dedicato proprio ai "mattoni del successo", le abitudini.
Questo corso rappresenta una pietra miliare del lavoro fatto negli ultimi 10 anni con EfficaceMente ed è il progetto di cui, ad oggi, sono più orgoglioso.
L'approccio che ti svelerò infatti è qualcosa di assolutamente inedito:
da una parte scoprirai le più avanzate strategie per lavorare sulla meccanica delle abitudini, strategie che ho acquisito negli ultimi 20 anni frequentando i corsi, approfondendo gli studi e consultando le opere dei migliori esperti al mondo, ma che ho soprattutto sperimentato, riadattato e reinventato quotidianamente per formare decine di abitudini e routine che hanno rivoluzionato la mia vita.
Dall'altra però questo approccio è davvero inedito perché per la prima volta in assoluto ti permetterà di lavorare anche sulla componente emotiva che entra in gioco ogni qual volta proviamo a cambiare qualcosa nella nostra vita. Per offrire questo strumento tanto unico quanto indispensabile per i nostri lettori, come EfficaceMente abbiamo deciso di fare un investimento importante. Abbiamo acquisito in esclusiva il protocollo sviluppato da un noto psicoterapeuta ed esperto di risorse umane, che lo ha applicato con successo nel corso della sua carriera trentennale per aiutare centinaia di pazienti a smettere di fumare, mettersi a dieta, eliminare la procrastinazione nello studio, etc.
Non vedo l'ora di svelarti tutti i dettagli, ma soprattutto non vedo l'ora che tu possa mettere in pratica questo approccio per cambiare con rapidità, facilità e in maniera permanente qualsiasi abitudine.
Ok, mi sono fatto decisamente trasportare dall'entusiasmo! Presto capirai perché ;-)
In questo momento le iscrizioni a Protocollo C.H.A.N.G.E. sono chiuse. Compila il form qui sotto per registrarti alla lista di attesa e ricevere una notifica quando potrai nuovamente accedere al Corso:
(Se non vedi il form, puoi iscriverti anche da questa pagina)
Naturalmente iscriversi a questa lista non ti impegna necessariamente ad iscriverti al corso avanzato, in compenso però ti darà accesso a tutte le ultime novità e ti permetterà di sapere in esclusiva quando Protocollo C.H.A.N.G.E. sarà di nuovo disponibile.
Ti auguro una splendida settimana.
Andrea Giuliodori.
[post_title] => Il segreto per centrare un obiettivo
[post_excerpt] => Uno stratagemma contro-intuitivo per centrare un obiettivo che ho imparato durante una giornata di tiro con l'arco (e come puoi applicarlo per centrare gli obiettivi della tua vita).
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[post_content] => Ti piacerebbe scoprire come diventare inarrestabile? In questo articolo ti svelo un semplice metodo per essere più costante e fare continui progressi verso i tuoi obiettivi.
Vediamo se indovino...
A gennaio, come al solito, hai fatto i tuoi bei buoni propositi.
Eri super-gasato, pronto a rivoluzionare interamente la tua vita, ormai te lo sentivi dentro: nulla sarebbe stato più come prima!
Ma poi è successo qualcosa...
Magari ti sei beccato un'influenza inaspettata, hai dovuto affrontare un problema imprevisto, o semplicemente sei stato risucchiato dai mille impegni del lavoro e della vita personale.
Fatto sta che... tutto è tornato esattamente come prima.
La pancetta è ancora lì a coprire gli addominali scolpiti che ti eri sognato, il famoso progetto alternativo che ti avrebbe fatto svoltare finanziariamente è ancora nel cassetto e i settecentorgici esami universitari che dovevi dare sono stati verbalizzati sul libretto (sì, quello dei sogni).
Ma perché diavolo va a finire così ogni santo anno?!
Colpa dell'effetto "chissenefrega"
I lettori storici di EfficaceMente conoscono bene l'effetto "chissenefrega", se per te invece è la prima volta che ne senti parlare, lascia che ti faccia un breve riepilogo di questo strano fenomeno psicologico.
La maggior parte di noi, quando fa dei buoni propositi o decide di cambiare abitudini, inizia ad immaginare questa serie di perfette giornate future, giornate fatte di:
...e immaginando tutte queste abitudini perfette che instaureremo e i grandiobiettivi che realizzeremo, riusciamo anche a sentire la musichetta di Rocky in sottofondo:
Siamo carichi come le molle, siamo pronti a scatenare l'inferno, siamo sicuri di conquistare il mondo.
Ma poi succede qualcosa...
Arriva quel mercoledì (perché è sempre un mercoledì) in cui ci svegliamo fiacchi e decidiamo di ritardare la sveglia.
Ci alziamo con mezz'ora di ritardo e la corsetta al parco naturalmente è già andata a farsi benedire.
Anche la meditazione e il diario saltano: non siamo nel mood giusto, riprenderemo sicuramente domani!
Il resto di questo pigro mercoledì poi si trascina per inerzia: non riusciamo ad essere concentrati, stiamo ore sui social, messaggiamo anche con la portinaia, controlliamo le news, controlliamo la posta (sia mai che ci abbia scritto Groupon!).
Arrivati a sera non abbiamo combinato una cippa fritta, eppure siamo stanchi e frustrati.
Prima di addormentarci ci ripromettiamo che l'indomani torneremo sicuramente alla nostra routine perfetta...
.
.
.
Passano due settimane e quella routine perfetta neanche ci ricordiamo più come è fatta!
Siamo cascati nella trappola dell'effetto "chissenefrega".
In pratica, appena le nostre giornate ideali (e idealizzate) deviano dal programma, per un qualsiasi motivo, il nostro "Io perfezionista" ha un attacco apoplettico e non potendo tollerare il benché minimo difetto, considera queste giornate come irrecuperabili.
Ti rendi conto di essere vittima di questo fenomeno psicologico nel momento in cui, appena salta qualcuno dei tuoi buoni propositi inizi a pensare "beh, a questo punto non vale la pena... chissenefrega!" e sbrachi per il resto della giornata.
Ti suona familiare?! :-D
Vediamo allora come puoi contrastare l'effetto "chissenefrega" e diventare finalmente... inarrestabile.
Diventa inarrestabile grazie al Sistema giorni non-zero
Sistema giorni non-zero?! Andre' che ti sei inventato oggi? Cos'è questa novità?!
Per capire cos'è il Sistema giorni non-zero e come può aiutarti a diventare inarrestabile, dobbiamo innanzitutto capire cos'è un "giorno zero".
Un "giorno zero" non è altro che un giorno in cui fai ZERO progressi verso i tuoi obiettivi. Tutto qui.
Adottare il Sistema non-zero significa dunque fare TUTTI i giorni almeno un piccolo passo verso i tuoi sogni:
Hai deciso di allenarti in palestra, ma oggi ti senti troppo stanco per andare? Prendi la borsa e vai in palestra, anche fosse per fare un allenamento di 1 minuto (te la ricordi la storiella sulla differenza tra 1 e 0 che ti ho raccontato qualche mese fa nella newsletter?)
Hai deciso di leggere 52 libri all'anno, ma oggi sei stato troppo incasinato anche solo per aprirlo un libro? Leggi una sola pagina prima di andare a dormire.
Come visto, l'effetto "chissenefrega" scatta perché siamo convinti che appena deviamo anche solo di un millimetro dalla nostra giornata ideale, tanto vale buttare tutto alle ortiche!
...e una volta caduti nella trappola del "chissenefrega" rialzarsi è sempre più difficile.
Se continuiamo a vivere la nostra vita come una serie infinita di false partenze, iniziamo infatti a perdere gradualmente la fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità (se vuoi approfondire questo punto, ti rimando al mio manuale APP - Autostima Passo Passo).
Il Sistema non-zero invece ci aiuta a tenere a bada il nostro "Io perfezionista" e ci ricorda che non tutti i giorni possono essere perfetti, ma ogni giorno possiamo fare almeno un piccolo progresso verso i traguardi a cui ambiamo.
Prima di lasciarti alla tua prima giornata non-zero...
Bene, mi auguro che applicherai da subito il Sistema giorni non-zero: non c'è nulla di più inebriante del provare sulla propria pelle cosa significhi diventare INARRESTABILE.
Imparare l'arte della costanza non è però sufficiente per realizzare i nostri obiettivi più ambiziosi.
Se vogliamo davvero realizzare i nostri sogni, dobbiamo essere anche in grado di creare il tempo da dedicare loro. Questo significa che dobbiamo apprendere anche la scienza della gestione del tempo.
Esistono infatti decine di tecniche e stratagemmi di time management: ti basta fare un giro su Google o su YouTube per trovare "10 consigli per...". Se però vuoi portare la tua efficacia personale su un altro livello, quello che ti serve è un metodo; un metodo solido, che non vada in frantumi alla prima giornata storta e che si adatti al tuo lavoro e alla tua vita privata.
Grazie alla mia passione ventennale per l'efficacia personale e all'esperienza che ho maturato come manager (prima) e come imprenditore (poi), ho avuto la possibilità di sviluppare e affinare per anni un mio metodo di gestione del tempo unico.
Un metodo che mi ha consentito di creare il tempo per avviare un business online a 7 cifre, mentre lavoravo ancora come consulente di direzione (ad un ritmo di 60-70 ore alla settimana), un metodo così flessibile da adattarsi prima alla mia vita da dipendente, poi a quella di libero professionista e infine a quella di piccolo imprenditore che collabora quotidianamente col suo fantastico team.
Quel metodo si chiama metodo L.E.V.A. (Libera, Eleva, Valuta, Agisci) e spiego come puoi applicarlo passo passo alle tue sfide professionali e private nel video-corso Crea Tempo.
Apriamo le iscrizioni a questo corso una sola volta all'anno (generalmente a marzo) e per la prossima edizione abbiamo in previsione un sacco di novità. Se non vuoi perderti la prossima apertura, iscriviti alla lista di attesa dalla pagina linkata qui sotto
Ps. se il Sistema non-zero ti ha ispirato, che ne dici di condividere questo articolo con uno di quei bei pulsanti social? Grazie!
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[post_content] => La determinazione (o "tigna", come amo chiamarla), tra le qualità umane è quella che più di ogni altra può incidere sui tuoi successi: ecco perché e come svilupparla se non ne hai abbastanza.
"Resistere significa semplicemente tirar fuori i coglioni; e minori sono le tue possibilità e più dolce sarà la vittoria."
Charles Bukowski.
Lavora duro. Non ti arrendere. Sii determinato.
Quante volte ti sei ripetuto (o ti hanno ripetuto) queste parole?
Per dindirindina, io stesso, nel corso degli anni, ti ho fatto 'na capa tanta parlandoti di determinazione e "tigna" (per esempio qui, oppure qui e ancora qui!).
Eppure... sotto sotto, tutta questa enfasi sulla forza di volontà non ti ha mai convinto del tutto.
Più ci pensi e più ti vengono in mente esempi di personaggi famosi o conoscenti che hanno raggiunto i loro obiettivi, non tanto grazie alla loro determinazione, quanto piuttosto grazie a fortuna, geni e... talento!
Già. Professiamo pubblicamente il nostro credo nel duro lavoro, ma intimamente continuiamo a ritenere che sia il talento la vera chiave del successo.
E non siamo soli in questa convinzione (che vedremo essere errata).
L'esperimento dei due pianisti: determinazione vs. talento
Nel 2011 la psicologa Chia-Jung Tsay, dello University College London, ha condotto un interessante esperimento. Ha selezionato un gruppo di pianisti esperti e ha chiesto loro cosa fosse più importante per raggiungere il successo: la pratica costante o il talento?
Indovina cosa ha risposto la maggioranza dei pianisti? Pratica e duro lavoro, naturalmente!
A questo punto, la Dott.ssa Tsay ha fatto ascoltare al gruppo di pianisti due registrazioni: un brano suonato da un artista, considerato un talento nato e ancora lo stesso brano suonato da un pianista che aveva praticato per anni la sua arte.
Indovina quale esecuzione è stata considerata migliore dai pianisti? Quella del talento nato, naturalmente!
Peccato che i due brani proposti agli esperti, in realtà fossero stati suonati esattamente dalla stessa persona.
Non c'è nulla da fare: il mito del talento è duro a morire.
Eppure, sempre più studi ci dimostrano che è la determinazione (la tigna) a contribuire più di ogni altra cosa al nostro successo.
La Dott.ssa Angela Duckworth, autrice del bestseller "Grinta: il potere della passione e della perseveranza", ha addirittura ideato un'equazione per spiegare come la determinazione sia ben esponenzialmente più importante del talento nel raggiungimento dei nostri obiettivi.
Perché la determinazione è così importante? La formula del successo
I risultati che otteniamo nella nostra vita derivano dalla nostra capacità di mettere a frutto le nostre competenze. In altre parole:
Successo = Competenze x Impegno
A loro volta, le nostre competenze sono il frutto dei nostri talenti innati e della quantità di pratica che siamo stati in grado di realizzare. In altre parole:
Competenze = Talento x Impegno
E se la matematica non è un opinione, questo significa che...
Successo = Talento x Impegno2
Non nasciamo tutti con lo stesso talento, sarebbe stupido negarlo, ma ogni giorno che dedichiamo a perfezionare la nostra "arte" con determinazione, aumentiamo esponenzialmente le nostre chances di successo.
Ok Andre', tutto molto bello, interessante e convincente, ma la verità è che a me piace grattarmi la uallera piuttosto che studiare/lavorare. Come posso diventare più determinato?
Come essere più determinati: 3 strategie supportate dalla scienza
Prima di proporti le 3 strategie per aumentare la tua determinazione, vorrei che fossimo allineati su cosa significhi davvero essere determinati come un cinghiale da combattimento.
Innanzitutto posso dirti cosa NON è la tigna:
La tigna NON è cieca perseveranza. Ricordi gli esperimenti a tempo di cui ti ho parlato nel video presente in questo articolo? Devi impegnarti con tutto te stesso su un determinato progetto e devi farlo per un tempo sufficientemente lungo, ma devi essere anche in grado di rinunciare quando la "data di scadenza" sarà giunta.
La tigna NON è stupida cocciutaggine. Essere determinati non significa intestardirsi su soluzioni sbagliate, ma avere la capacità di ripartire con una nuova strategia ogni volta che quella adottata fino a quel momento non si è dimostrata efficace.
La tigna NON è una malattia del cuoio capelluto. Sì sì, lo so che in Sud Italia la parola "tigna" è usata per indicare chi soffre di calvizie, ma concedimi di usare il significato marchigiano :-D
Ma allora cosa significa essere tignosi, essere determinati come pochi?
La tigna è la capacità di rincorrere, senza sosta e con determinazione, un obiettivo a lungo termine a cui teniamo più di ogni altra cosa.
Essere tignosi significa dunque:
Non arrendersi ai primi segnali di difficoltà.
Rialzarsi, non una, non due, ma ventisette volte se necessario.
Accettare il disagio del cambiamento.
Rimanere focalizzati anche quando i risultati non arrivano immediatamente.
Zittire le voci di chi non crede in noi (soprattutto se una di quelle voci è la nostra).
Essere irremovibili sull'obiettivo finale, ma flessibili nella scelta della strada per raggiungerlo.
Agirenonostante il nostro livello di motivazione.
Bene, se ora abbiamo chiaro cosa significhi essere determinati, vediamo come diventarlo sempre di più. Partiamo dalla prima strategia.
Strategia #1: il paradosso di Stockdale
James Stockdale è stato un ufficiale pluridecorato della marina americana.
Durante la guerra in Vietnam fu catturato e tenuto prigioniero per otto anni. In questi otto anni fu torturato fisicamente più di venti volte; la tortura psicologica fu invece continua.
Eppure Stockdale non perse mai la sua determinazione e, a differenza di molti suoi commilitoni che morirono durante la prigionia, riuscì a tornare a casa da sua moglie.
Come ebbe modo di spiegare nel corso degli anni, a tenerlo in vita fu una sua profonda convinzione, oggi nota come il "Paradosso di Stockdale":
"Devi essere fermamente convinto che alla fine prevarrai, nonostante le difficoltà. Allo stesso tempo però devi essere pienamente consapevole degli aspetti più brutali della tua attuale realtà, qualunque essi siano."
James Stockdale.
L'ingenuo ottimismo non farà di te una persona più determinata.
Il vero "tignoso" sa che dovrà affrontare delle difficoltà: non le sminuisce, non le ignora, non le infiocchetta di rosa.
Allo stesso tempo, però, non consente mai a queste difficoltà di intaccare la sua fede nella vittoria finale.
Se vuoi sviluppare la tua determinazione, impara innanzitutto ad avere una chiara visione di ciò che vuoi ottenere e un irremovibile desiderio di ottenerlo. Ma ricordati anche di avere aspettative realistiche di ciò che ti aspetterà lungo il tuo percorso.
Non smettere mai di sognare, ma alzati se vuoi realizzare i tuoi sogni.
Strategia #2: i piccoli passi
Amiamo darci obiettivi sfidanti. Sporcarci le mani per raggiungerli però è tutt'altra storia!
Non fraintendermi, avere un obiettivo ambizioso che ci ispiri è fondamentale, ma se non impariamo a trattare le attività quotidiane necessarie per raggiungerlo come una palestra per la nostra determinazione, non faremo altro che frustrarci.
Immagina ad esempio di voler diventare un medico.
Per farlo dovrai prima affrontare tanti piccoli passi (che poi tanto "piccoli" non sono): prepararti al test di ammissione di Medicina, frequentare le lezioni, studiare per gli esami, accedere alla scuola di specializzazione, etc.
Se vuoi sviluppare la "tigna" necessaria per riuscire nella vita, devi imparare a focalizzarti su questi obiettivi intermedi, su quelle noiose attività quotidiane necessarie per realizzare il tuo sogno, sull'output invece che sull'outcome.
Fallo da subito.
Pensa a ciò che vorresti realizzare più di ogni altra cosa nella tua vita e poi immagina un'attività (anche piccolissima) che potresti fare oggi per avvicinarti a questo sogno e poi falla come prima cosa, appena terminato questo articolo.
È martellando senza sosta su queste attività apparentemente insignificanti che farai della tua vita un capolavoro.
Strategia #3: la pratica deliberata
"Martellare" un giorno sì e l'altro pure è condizione necessaria per il raggiungimento dei tuoi obiettivi e per lo sviluppo di una sana determinazione, ma non è sufficiente.
Devi imparare anche a "martellare" nel modo giusto.
Che tu sia uno studente o un professionista, scommetto che ti è capitato più di una volta di impegnarti tutto il giorno, ma di farlo su attività (quasi) del tutto inutili: ricopiare gli appunti in bella copia, riordinare in ordine alfabetico le cartelle degli ultimi progetti, cambiare 127 volte il template della presentazione, fare quei maledetti riassuntini!
Fare del lavoro inutile è quasi peggio del non fare nulla.
Ci illudiamo infatti che stiamo facendo progressi, ma la verità è che stiamo procrastinando le attività davvero importanti: quelle attività che ci mettono a disagio, ma che ci fanno crescere; che ci risultano terribilmente impegnative, ma che sviluppano a dismisura la nostra determinazione.
Ricorda: se vuoi diventare un vero "tignoso" non limitarti ad essere occupato, impara ad investire ogni minuto di studio/lavoro sul raggiungimento dell'eccellenza.
Inizia oggi stesso.
Pensa alle attività che devi fare entro stasera: urgenze e commissioni a parte, le altre attività su cui hai deciso di impegnarti sono davvero quelle più importanti, quelle che richiedono il maggiore impegno, ma che danno anche i maggiori frutti?
Se la risposta è "No", ignorale e concentrati su quelle attività che alleneranno davvero la tua determinazione.
Conclusioni e un test speciale per te
In questo articolo spero di averti finalmente convinto del fatto che...
Il talento è sopravvalutato.
L'impegno è esponenzialmente più importante del talento nel raggiungimento dei tuoi obiettivi.
La tigna non è cieca perseveranza, stupida cocciutaggine o... una malattia del cuoio capelluto!
E mi auguro anche che applicherai le tre strategie che ti ho suggerito. Ovvero...
Il paradosso di Stockdale: non smettere di credere nei tuoi sogni, ma vivi nella realtà.
La strategia dei piccoli passi: sogna in grande, ma poi concentrati ogni giorno sui piccoli passi.
La pratica deliberata: non limitarti ad essere occupato, occupati di ciò che è davvero importante.
Bene, siamo giunti alla fine di questo articolONE. Ora ti chiedo di fare due cose: (1) se ti è piaciuto, condividi il post usando i pulsantini social qui sotto. (2) Completa il Test per scoprire quanto sei "tignoso".
Lo so, un test sulla tigna può strappare un sorriso, ma in realtà il termine tecnico di questo questionario è "grit scale" ed è stato sviluppato dalla Dott.ssa Duckworth, che ha fatto dello studio analitico della determinazione la sua ragione di vita.
Quindi se risponderai in maniera onesta, i risultati che otterrai sul tuo attuale livello di "tigna" saranno assolutamente attendibili.
Ti presenterò una serie di affermazioni: scegli tra le opzioni "Molto", "Più che abbastanza", "Abbastanza", "Poco", "Per niente" per indicare quanto ti ritrovi in ognuna di queste affermazioni, in confronto ad altre persone.
Iniziamo!
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Questa volta l'articolo è davvero finito. Grazie per averlo letto fin qui. Ti auguro una splendida settimana. A presto. Andrea.
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[post_excerpt] => La determinazione è forse la qualità umana che più di ogni altra incide sui nostri successi. In questo articolo ti spiego esattamente perché, ma soprattutto ti fornisco delle strategie pratiche per essere più determinato.
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[post_content] => In un mondo sempre più complesso e imprevedibile essere resilienti non basta: dobbiamo intraprendere la via dell'antifragilità.
Negli anni passati ti ho spesso parlato di resilienza, ovvero la capacità di resistere agli urti della vita.
Beh, negli ultimi tempi gli urti di certo non sono mancati e tutti noi agogniamo un ritorno alla normalità.
Tuttavia, alcuni trend tecnologici, ecologici ed economici ci fanno presagire come l'imprevedibilità degli eventi non sarà più l'eccezione, ma la norma.
Per prosperare in questo nuovo mondo la resilienza, dunque, non è più sufficiente: dobbiamo imparare ad essere antifragili.
Cos'è l'antifragilità?
Usando le parole di Nassim Nicholas Taleb, autore di "Antifragile: prosperare nel disordine", il testo che ha introdotto il concetto di antifragilità al mondo:
"Certe cose traggono vantaggio dagli scossoni; prosperano e crescono quando sono esposte alla volatilità, al caso, al disordine e ai fattori di stress, e amano l’avventura, il rischio e l’incertezza.Eppure, nonostante l'onnipresenza del fenomeno, non esiste una parola che descriva l’esatto opposto di fragile. Chiamiamolo allora «antifragile».L'antifragilità va al di là della resilienza e della robustezza. Ciò che è resiliente resiste agli shock e rimane identico a se stesso; l'antifragile migliora."
Nassim Nicholas Taleb.
Chi è antifragile, dunque, non solo resiste agli urti e agli imprevisti della vita, ma ne trae addirittura vantaggio: crescendo, migliorando, rafforzandosi.
Come possiamo dunque intraprendere la via dell'antifragilità?
Innanzitutto dobbiamo prendere consapevolezza che ogni cosa, praticamente tutto ciò che conta, è parte della Triade...
La Triade
Il tuo lavoro, la tua salute, le tue relazioni, il Paese in cui hai scelto di vivere, i tuoi investimenti, la tua dieta, tutto nella tua vita può essere classificato secondo la Triade:
Fragile. Puoi perderlo, romperlo o rovinarlo nel momento in cui le condizioni al contorno cambiano in modo inaspettato.
Robusto. Resiste agli attacchi della vita, mantenendosi più o meno intatto.
Antifragile. Migliora, cresce e prospera grazie all'incertezza, al caos e quando è soggetto a degli stressor.
Più scelte antifragili farai, più la m**da che ti cascherà addosso nella vita farà da concime per il tuo giardino ?
Vediamo dunque 5 principipratici per intraprendere una vita all'insegna dell'antifragilità.
5 azioni concrete per aumentare la tua antifragilità
Fin dalla sua fondazione il motto di EfficaceMente è sempre stato:
"Crescita personale: esempi pratici".
È per questo che nel 2018, partecipando ad una conferenza di Taleb a Milano, uno dei passaggi che ho più apprezzato è stato quello sulla supremazia della pratica.
"Più una scoperta è semplice e ovvia, meno siamo in grado di arrivarci attraverso metodi complicati. La chiave sta nel fatto che le cose importanti possono essere colte solo con la pratica."
Devi sapere che, in generale, Taleb ha una fissazione per le euristiche, ovvero elementari regole empiriche che rendono le cose semplici e facili da realizzare.
Vediamo dunque le 5 euristiche, i 5 consigli concreti, per sviluppare più antifragilità nella tua vita.
1) Assicurati sempre di avere un piano B
Quante fonti di reddito (indipendenti tra loro) hai?Quando è stata l'ultima volta che hai fatto un backup dei tuoi files più importanti?Hai cambiato l'olio dell'auto?
Non ci rendiamo conto dell'importanza di avere un piano B, finché avere un piano B è l'unica cosa importante.
Quali elementi della tua vita richiederebbero un piano di backup in questo momento?
Ti faccio un esempio pratico.
Qualche mese fa stavo girando dei video per il nuovo YES! Inglese, e visto che eravamo stretti con i tempi se l'SD card della fotocamera avesse avuto un qualsiasi problema, avremmo avuto perdite per decine di migliaia di euro: ne ho subito ordinata una di backup per 10 €.
Forse non la userò mai, ma è stato comunque un ottimo investimento.
Dalle cose più semplici a quelle più complesse ed importanti, quali backup puoi prevedere nella tua vita adesso per evitare che un singolo problema mandi tutto all'aria?
2) Prenditi tanti piccoli rischi, ma evita come la peste i rischi "definitivi"
Sviluppare la nostra antifragilità significa introdurre una sana dose di incertezza e imprevedibilità nella nostra vita.
Per farlo dobbiamo assumerci tanti piccoli rischi, sperimentando continuamente nuove strade: nel lavoro, nelle finanze, nelle relazioni sociali, etc.
Questi piccoli rischi si tramuteranno spesso in piccoli fallimenti irrilevanti per il nostro benessere generale; alcuni di essi, però, si riveleranno le migliori scelte della nostra vita.
D'altro canto, dobbiamo invece evitare ad ogni costo quei rischi che, se dovessero avverarsi, avrebbero un impatto definitivo sulla nostra carriera, sulle nostre relazioni, sulla nostra vita:
Mettere tutti i nostri risparmi su quell'investimento che nostro cugggino ha definito "un successo assicurato".
Indulgere in cattive abitudini che potrebbero mettere in grave pericolo la nostra salute (sì, fumatore, sai di cosa sto parlando).
Mentire e tradire la fiducia delle altre persone nella speranza che non saremo mai scoperti.
Rischia poco ma tante volte, invece che tanto ma poche volte.
3) Elimina le sovrastrutture inutili
Se stai leggendo questo blog scommetto che, sotto sotto, sei un pelino perfezionista.
Ti piace darti un sacco di regole e spesso ti imponi un numero esagerato di routine e sane abitudini.
Tranquillo, ci siamo passati tutti.
Come scritto però in una recente newsletter, arriva un momento nella nostra vita in cui sentiamo l'esigenza di semplificare, eliminando quelle inutili sovrastrutture che suonano tanto bene nella teoria, ma che servono ben poco nella pratica.
Generalmente questo momento coincide con un periodo particolarmente stressante e sfidante, ma non dobbiamo necessariamente aspettare tempi difficili per semplificare.
Anzi, concentrarci sull'essenziale, seguire "pochi principi ma buoni", e sbarazzarci di tutto il resto è sicuramente uno dei passi chiave per essere più antifragili.
Nei momenti di difficoltà, infatti, quei pochi capisaldi ci aiuteranno a non perdere la bussola e ad affrontare al meglio le sfide della quotidianità.
Quali abitudini / routine / attività creano reale valore nelle tue giornate?
4) Nelle tue scelte fatti guidare sempre dall'opzionalità asimmetrica
Richard Branson, il carismatico fondatore della Virgin, quando avviò la sua compagnia aerea nel 1984, la Virgin Atlantic, riuscì a strappare un accordo incredibile con la Boeing, l'azienda produttrice di aerei.
Per avviare la sua compagnia aerea, si impegnò ad acquistare un aereo usato dalla Boeing, a patto, però, di poterlo restituire dopo un anno se le cose fossero andate male.
Grazie a questo accordo, nella peggiore delle ipotesi, avrebbe perso solo 6 mesi di profitti della sua azienda principale, la Virgin Records.
Se vuoi essere più antifragile, ogni volta che devi prendere una decisione importante nella tua vita, scegli la strada che ti garantirà benefici enormi (+++) se le cose dovessero andare bene e provocherà invece danni limitati (-) se le cose dovessero andare male.
Questa è quella che si definisce opzionalità asimmetrica.
Un esempio per applicare da subito questo principio nella tua vita?
Investi nella tua formazione: apprendi competenze non comuni, studia nuove lingue, specializzati in settori promettenti ma ancora inesplorati.
Se le cose dovessero andar male avrai perso qualche centinaio di euro in corsi, ma se le cose dovessero andar bene le possibilità di crescita saranno illimitate.
5) Invece di cercare di essere brillante, evita di essere stupido
The Secret (Il Segreto) è senza dubbio uno dei libri di maggior successo dell'industria del Self-Help.
Già solo il titolo è un capolavoro commerciale: esiste infatti un mercato illimitato di allocchi alla continua ricerca della formula magica per rivoluzionare la propria vita.
Questi individui perdono anni a rincorrere il segreto che finalmente li renderà ricchi, fighi e felici, non rendendosi conto di una semplice verità: non esiste (e non può esistere) alcun segreto universale.
La vita è complessa, caotica e diversa per ognuno di noi.
Se vogliamo realizzare i nostri obiettivi più ambiziosi dobbiamo sperimentare continuamente tecniche dalla provata efficacia (le famose euristiche di cui ti parlavo), ma soprattutto, dobbiamo evitare di fare le minchiate più classiche.
Già questo può portarci molto lontano.
Eccoti un esempio concreto a riguardo...
Probabilmente non esiste la dieta (segreta) perfetta che vada bene per chiunque, se però iniziamo ad eliminare i cibi industriali e i troppi dolci, di sicuro non possiamo sbagliare.
Prossimi passi
Era da diversi anni che avrei voluto scrivere un articolo sull'antifragilità: direi che il momento storico e sociale che stiamo vivendo abbia reso questa tematica più importante che mai.
Seppur tenue, infatti, si inizia finalmente a vedere una luce in fondo al tunnel che abbiamo imboccato agli inizi del 2020.
Spetta però a noi decidere come vogliamo uscire da questo periodo buio. Ne possiamo uscire:
Indeboliti (fragilità).
Immutati (robustezza).
Rafforzati (antifragilità).
Mi auguro che gli spunti di questo articolo ti stimolino a scegliere la terza opzione.
Di certo questo è stato ciò che abbiamo fatto con i corsisti di 365 - 2020 ed è quello su cui lavoreremo con il gruppo selezionato dell'edizione 2021.
Se non ne hai mai sentito parlare, 365 - Un anno epico è un (per)corso annuale che inizia il 1° di gennaio e in cui accompagno quotidianamente, 365 giorni all'anno, un gruppo scelto di lettori di EfficaceMente nella realizzazione dei loro obiettivi più ambiziosi (cambio lavoro, laurea, dieta, etc.).
Ogni giorno propongo agli iscritti di 365 una specifica sfida per sviluppare "muscoli" come focus, tenacia, autostima, costanza. Si tratta di azioni concrete che aiutano i corsisti a sperimentare sulla propria pelle quelle famose euristiche per avere successo nella propria vita.
Agli iscritti vengono inoltre messi a disposizione tutta una serie di strumenti sviluppati ad hoc (una community riservata e un'app digitale).
Se vuoi sapere di più sulla nuova edizione 2021e dare una “sbirciatina” almetodo 365ti consiglio di cliccare sul bottone arancio di seguito e visitare la pagina di presentazione delCorso.
N.BAbbiamo aperto le iscrizioni il 9 dicembre e potrai accedere fino a Giovedì 31 Dicembre!
Iscriviti subito a 365 – Un anno Epicoe fa che questo sia il tuo miglior anno di sempre.
Uno stratagemma contro-intuitivo per centrare un obiettivo che ho imparato durante una giornata di tiro con l'arco (e come puoi applicarlo per centrare gli obiettivi della tua vita).
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