87
11 min

Se sei un introverso e ti senti sbagliato è perché finora hai alimentato solo il polo negativo dell’introversione. In questo articolo scoprirai le luci e le ombre di questo tratto della personalità e come esprimere appieno il tuo potenziale di introverso (senza snaturarti).

introverso

Se fai anche tu parte del “club degli introversi– come il sottoscritto – scommetto un caffè (da bere rigorosamente da soli e in santa pace) che almeno una volta nella vita ti sei dovuto sorbire queste battutine e domande sfrangi-maroni:

“Va tutto bene? Ti vedo così silenzioso…”

“Sì, signora, Albertino è intelligente, ma preferisce non mettersi troppo in vista in classe.”

“Giuditta, nella vita devi farti avanti, sennò gli altri ti fregano le occasioni!”

“In che senso vuoi stare un po’ da solo? Vuoi dire che non stai bene con me?!?”

Se la tira tantissimo.”

“È gelido. Qualunque cosa succeda, sembra che non abbia emozioni.”

Ti suonano familiari?! ;-)

…e fammi indovinare: sentendoti “sbagliato” (o “sbagliata“) in più di un’occasione hai cercato di forzarti, di snaturarti, imponendoti di fare controvoglia (e cono scarso successo) quelle cose che tutti gli altri ritengono “giuste“.

Beh, su una cosa posso rassicurarti: non c’è nulla di sbagliato in te (in noi).

Anzi…

La genialità dell’introverso: 10 introversi famosi da cui prendere ispirazione

Introversi famosi

In troppi sono convinti che per avere successo oggigiorno sia indispensabile essere estroversi.

La società dell’apparenza in cui viviamo sembra effettivamente avvantaggiare chi ha un carattere spigliato e aperto. Ma si tratta solo di… apparenze.

Alcuni dei più grandi artisti, scienziati, statisti e imprenditori della storia erano e sono dei noti introversi.

Te ne cito giusto 10 che trovo di particolare ispirazione:

  1. J. K. Rowling, l’autrice di Harry Potter.
  2. Elon Musk, il geniale imprenditore di origini sud-africane.
  3. Marie Curie, la pioniera degli studi sulla radioattività.
  4. Warren Buffet, uno degli investitori più prolifici di tutti i tempi.
  5. Meryl Streep, una delle attrici più premiate di Hollywood.
  6. Fryderyk Chopin, il pianista polacco tra i più celebri della storia.
  7. Eleanor Roosevelt, l’energica First Lady americana del ‘900.
  8. Bob Dylan, l’eclettico musicista americano, premio Nobel per la letteratura.
  9. Emma Watson, giovane attrice inglese rivelazione dell’ultimo decennio.
  10. Bill Gates, fondatore di Microsoft e oggi filantropo più famoso al mondo.

    Questi sono solo alcuni degli introversi che hanno cambiato o stanno cambiando la storia. In generale l’introverso che si realizza a pieno, spesso diventa un grande artista o un pensatore, oppure un leader generoso e illuminato.

    Ok ok Andre’, tutto chiaro fin qui… ho solo una domanda: ma che significa esattamente essere un introverso?!

    20 domande per capire se sei un introverso D.O.C.

    vita da introversi

    Prima di svelarti i 2 poli dell’introversione e come puoi far leva sul polo positivo per esprimere appieno il tuo potenziale, forse è il caso che ti spieghi per bene cosa significa essere un introverso.

    Estroversione e Introversione sono i due estremi di uno dei 5 grandi tratti della personalità (1) Estroversione, 2) Amicalità, 3) Coscienziosità, 4) Nevroticismo, 5) Apertura).

    Il tratto dell’Estroversione indica nello specifico il modo in cui interagiamo con gli altri.

    “Gli estroversi tendono ad essere socievoli e assertivi mentre gli introversi tendono ad essere più riservati, riflessivi e meno socievoli” (fonte Wikipedia).

    Che sia chiaro, nessuno di noi è al 100% introverso o estroverso.

    Ci muoviamo piuttosto su un continuum: c’è chi ha un carattere più spostato verso l’estremo dell’introversione e chi invece verso quello dell’estroversione. Esistono poi gli ambiversi che si collocano nell’area centrale.

    Tra l’altro la tendenza ad essere più estroversi o introversi può anche conoscere delle oscillazioni ed essere influenzata da elementi come la famiglia, il contesto sociale o l’umore.

    Qual è, quindi, la caratteristica principale da osservare per capire la nostra tendenza?

    Osservati quando sei stanco

    batteria bassa

    Per capire se sei prevalentemente introverso o estroverso devi ripensare a quello che fai per ricaricare le tue pile nei momenti di stanchezza.

    • Gli estroversi prendono energia dall’esterno, attraverso il contatto con le persone e i contesti sociali allargati. Amano il fermento cittadino, la musica, gli interscambi e le attività divertenti.
    • Gli introversi invece per ricaricarsi hanno bisogno di prendersi regolarmente dei momenti di riposo in solitaria, lontano dal caos sociale, magari nella quiete della natura.

    Scommetto che una delle due descrizioni ti ha strappato un sorriso di complicità… ;-)

    Oltre a questa prima distinzione, ci sono diversi altri tratti tipici di un introverso D.O.C..

    Ho raccolto per te una serie di domande che ti permetteranno di capire meglio il tuo livello di introversione – maggiore sarà la quantità di risposte positive che darai, più alta sarà la tua “quota-intro”:

    Scopri quanto sei introverso

    Rispondi istintivamente, senza pensarci troppo:

    1. Quando è il momento di parlare, preferisci riflettere bene prima di iniziare?
    2. Ponderi bene le tue decisioni e le tue azioni?
    3. Ti concentri facilmente?
    4. Lavori meglio da solo?
    5. Le chiacchiere inutili ti danno fastidio?
    6. Ti capita di perderti tra i tuoi pensieri?
    7. Odi la pressione di scadenze ravvicinate?
    8. Non ami molto le situazioni rischiose?
    9. Lavori meglio dedicandoti a una sola attività per volta, senza pause?
    10. Non ami mostrare il tuo lavoro prima che sia completato?
    11. Ti trovi meglio con pochi amici, ma buoni?
    12. Preferisci ascoltare piuttosto che parlare?
    13. Detesti il multitasking?
    14. Quando conversi, ti trovi meglio a dialogare con poche persone per volta, e tendi a lasciare che siano gli altri a prendere la parola per primi?
    15. Non hai particolare bisogno di stimoli esterni per stare bene?
    16. Non ti piace raccontare in giro i tuoi affari privati e ti accorgi di esternare poco i tuoi sentimenti?
    17. La tua festa di compleanno ideale è in compagnia dei tuoi cinque migliori amici?
    18. Hai un occhio speciale per i dettagli?
    19. Quando parli tieni un tono di voce tendenzialmente basso?
    20. Il tuo weekend perfetto è fatto di riposo, film, libri e un paio di amici?

    Ora che hai avuto la conferma di essere un introverso D.O.C. è tempo di parlare dei 2 poli dell’introversione:

    • Il Cavaliere Solitario (+)
    • L’Uomo Invisibile (-)

    Partiamo dal polo positivo (+), quello a cui ogni introverso dovrebbe aspirare per sfruttare appieno i propri punti di forza: il Cavaliere Solitario.

    L’introverso al meglio: il Cavaliere Solitario

    cavaliere solitario

    “Colui che sa non ne parla. Colui che parla, non ne sa.”

    Lao-Tse.

    Il Cavaliere Solitario (Lone Ranger) è uno dei più famosi eroi dei fumetti; ma per gli introversi rappresenta qualcosa in più… un archetipo a cui possono ispirarsi per esprimere appieno il proprio potenziale e far leva sui punti di forza di chi appartiene allo spettro dell’introversione.

    Eccole le 4 caratteristiche che sono proprie di ogni introverso e che sapientemente allenate possono far di te un supereroe:

    1) Profondissima quiete

    “Sovrumani silenzi e profondissima quiete”

    Giacomo Leopardi.

    Calma, prudenza, una grandissima capacità di concentrazione.

    L’introverso non smania per mettersi al centro dell’attenzione e per dire sempre e a ogni costo la sua. Preferisce tacere, riflettere, ascoltare.

    Queste caratteristiche lo rendono spesso un ottimo leader, capace di conoscere intimamente i membri del proprio team, valorizzarli e portarli naturalmente a compiere i passi migliori.

    Un leader introverso non imporrà mai la propria visione, rischiando errori dettati da narcisismo o egoismo, ma cercherà piuttosto di giungere ad una decisione ben ponderata dopo aver raccolto le informazioni necessarie e aver ascoltato gli interlocutori chiave.

    2) Onniscienza

    Gandalf il bianco

    L’introverso è tendenzialmente una persona saggia.

    Amando l’approfondimento e trovandosi benissimo da solo, è facile che diventi un grande esperto nei campi in cui si applica.

    Non ha bisogno, come l’estroverso, di molti stimoli esterni, di risposte dagli altri, di cambiare frequentemente l’attività a cui si dedica.

    È estremamente perseverante (te lo ricordi il nostro amico Emil Zatopek? Anche lui era un introverso…).

    Ha una grande capacità di analisi, ama molto esprimersi attraverso la scrittura (ehm…) e adora la lettura (ri-ehm…).

    3) Lettura del pensiero

    Grazie alla sua innata capacità di far parlare gli altri e alla sua naturale empatia, l’introverso finisce per conoscere benissimo le persone con cui ha a che fare e a comportarsi in maniera da metterle a loro agio, prevedendo (e prevenendo) i conflitti e favorendo un clima sereno.

    4) Super indipendenza

    La compagnia di se stesso, per l’introverso, è la migliore. Ecco perché riesce a stare così bene da solo, senza dipendere dagli altri.

    Ha la capacità di nutrirsi interiormente e si dimostra del tutto autosufficiente.

    Decide secondo i propri principi, lontano dai condizionamenti degli altri.

    Questi sono i grandi punti di forza dell’introverso, che non a caso fanno parte del carattere di quei personaggi che hanno lasciato il proprio segno nella storia:

    “Sono un cavallo fatto per tirare da solo, non mi sento tagliato per lavorare in tandem o in gruppo… perché so benissimo che per raggiungere un determinato obiettivo è fondamentale che sia la stessa persona a pensare e a decidere.”

    Albert Einstein.

    Come detto, se sei un introverso, queste 4 doti sono già dentro di te: invece di snaturarti fingendoti un estroverso, devi imparare a coltivarle e a farle maturare, lasciando fiorire appieno in te l’archetipo del Cavaliere Solitario.

    Farlo ti permetterà di donare all’umanità i migliori frutti della tua mente, dirimere conflitti intricati ed esprimere appieno la tua vena artistica.

    Il polo negativo (-) che minaccia tutti gli introversi però è dietro l’angolo.

    Sto parlando dell’Uomo Invisibile

    Il lato oscuro degli introversi: l’Uomo Invisibile

    l'Uomo Invisibile

    “Come fai a capire se piaci ad un finlandese? Sta fissando le tue scarpe anziché le sue.”

    Barzelletta finlandese.

    L’Uomo Invisibile, uno scienziato pazzo che utilizza la propria invisibilità per fondare un regno del terrore, è l’esempio estremo del lato oscuro degli introversi.

    Sono abbastanza sicuro che tu non stia vaneggiando distruzioni cosmiche e oscure conquiste del globo, eppure, in quanto introverso, potresti cadere in alcune delle trappole di questo polo negativo (-).

    La grandissima capacità di introspezione e concentrazione dell’introverso può infatti comportare anche una certa difficoltà nel rapportarsi con gli altri nelle situazioni più criticheconcitate.

    Questa rigidità di reazione si può declinare in diversi modi:

    • Insicurezza o imbarazzo.
    • Sovrastimolazione, ovvero un facile sovraccarico nervoso causato dagli stimoli esterni.
    • Visione frammentaria e pensiero ossessivo.
    • Timore dei conflitti e passività.
    • Isolamento.

    Non è detto che tutte queste caratteristiche siano presenti in un introverso, c’è però il serio rischio di ritrovarsi facilmente in un circolo vizioso…

    Ad esempio, la tua innata prudenza può portarti ad evitare sistematicamente determinate situazioni, l’evitamento a sua volta potrebbe trasformarsi in isolamento vero e proprio, un terreno fertile in cui rischi di dare troppa attenzione al tuo mondo interno perdendoti in una girandola di seghe mentali.

    Cosa possiamo fare dunque, come introversi, per coltivare le doti del Cavaliere Solitario e rifuggire i demoni dell’Uomo Invisibile?

    3 consigli pratici per diventare un introverso efficace

    J.K. Rowling

    Vorrei concludere questo articolo con il classico approccio di EfficaceMente: alcuni consigli pratici per far leva sulla tua introversione e aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi più ambiziosi.

    Vediamoli

    1) Impara a dosare e a gestire bene le tue energie

    Come introversi abbiamo un’ottima capacità di osservare, ascoltare e riflettere.

    Ma questo significa anche che la nostra mente è sempre in movimento, come uno studio creativo aperto 24 su 24; condizione che può generare non poco stress.

    È dunque fondamentale per noi riuscire a ricavarci regolarmente delle pause all’interno della giornata, della settimana e dell’intero ciclo annuale.

    Ecco come farlo EfficaceMente:

    • Organizza il tuo calendario intorno ai momenti di rigenerazione e non attorno agli impegni lavorativi. Lo so, questa soluzione può apparire estrema e controintuitiva, ma nel momento in cui le pause diventano per te appuntamenti fissi e irrinunciabili, anche la tua produttività sul lavoro e nello studio ne beneficeranno.
    • Scegli con cura la tua attività fisica preferita. Prediligi discipline che ti restituiscono calma ed energia e non sport che ti esauriscono completamente.
    • Liberati dai vampiri emotivi. Impara ad utilizzare la tua ottima capacità di analisi per capire quali sono le situazioni e le persone che ti succhiano energie e… liberatene!
    • Stabilisci dei chiari confini. Infine impara a non essere sempre disponibile. Che si tratti di rispondere ad email o messaggi, controllali e rispondi solo in orari predefiniti, piuttosto che essere sempre in allerta.

    2) Evita che gli altri si approfittino di te

    Come introversi generalmente amiamo l’armonia e detestiamo i conflitti.

    La diplomazia però non sempre è la migliore soluzione.

    Il rischio infatti è che gli altri si approfittino della nostra disponibilità a venire sempre incontro alle persone.

    Qui il segreto è imparare a coltivare una sana assertività, ovvero la capacità di:

    “difendere i propri interessi, affermare il proprio punto di vista ed esprimere i propri pensieri, con disinvoltura, senza ansia e nel rispetto degli altri“.

    Sul tema ho scritto un intero articolo di approfondimento, pieno zeppo di consigli pratici.

    Lo trovi cliccando qui.

    3) Non confondere l’essere introverso con l’essere insicuro

    Uno degli obiettivi principali di questo mio articolo è farti capire che essere introversi non è una condanna! Anzi…

    Abbiamo visto insieme quanti tra i grandi della storia erano o sono introversi e ti ho mostrato le 4 doti speciali del Cavaliere Solitario.

    Eppure statisticamente un introverso tende ad essere più insicuro di un estroverso.

    Questo avviene perché fin da piccolini ci hanno voluto convincere che ci fosse qualcosa di sbagliato in noi, ma non c’è proprio nulla di sbagliato in noi.

    Dobbiamo dunque imparare ad abbracciare la nostra introversione, da una parte, e a lavorare sulla nostra insicurezza, dall’altra, prendendo finalmente consapevolezza che le due non necessariamente si sovrappongono.

    Conclusioni

    Mi auguro che questo articolo di approfondimento dedicato al tema dell’introversione ti sia stato utile.

    Fammi sapere nei commenti quale passaggio ti ha colpito maggiormente e su cosa intendi lavorare da subito.

    Ti saluto e ti auguro una splendida giornata.

    Andrea Giuliodori.

    Ps. Ah, dimenticavo! Se vuoi approfondire ulteriormente quelli che sono i poteri di un introverso, ti rimando all’ottimo libro di Susan Cain: “Quiet: Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare“.

    A presto!

    Commenta

    Ivana

    Non so dirlo in altro modo : ottimo articolo Andrea. Ci hai messo l’anima perché hai parlato di te e ….anche di me.

    Andrea Giuliodori

    Grazie Ivana, hai ragione :)

    Chiara

    A me ha colpito il discorso riguardo come diventare un introverso efficace..e ho deciso di lavorare sull’insicurezza..

    Andrea Giuliodori

    Bene Chiara, ottimo!

    Nadia

    In alcuni periodi riesci incredibilmente a “leggermi nel pensiero” (come conferma il punto 3, ahah) scrivendo articoli perfetti per il momento che sto vivendo e le riflessioni che faccio. Anche alla fine pensavo.. “Dovrei cercare quel libro sull’introversione che consigliò quella vol..” e puff, eccolo. Sei magico, Andrew! ??

    Andrea Giuliodori

    :-D

    Federica

    A 46 anni suonati, finalmente ho capito cosa mi ha ostacolato nel raggiungimento dei miei obiettivi… L’introversione! Mi sono annullata per gli altri, non ho creduto in me stessa, mi sono sovraccaricata di impegni e, a tratti, mi sono chiusa in me stessa. Spero di riuscire ad applicare i tuoi consigli e diventare una “cavaliera solitaria”! Partirò dal punto 1) dosare le energie.

    Giorgio

    Quest’articolo è una bomba. Va subito nei preferiti.
    Resta il fatto che essere introversi in un mondo che premia l’estroversione è una fonte di stress non da poco. Un estroverso non resta mai solo anche se spesso può essere circondato da amicizie superficiali. Ma anche quelle servono.

    Complimenti

    Andrea Giuliodori

    Grazie Giorgio!

    Domenico

    Ehi Giorgio hai letto “Quiet. Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare” di Susan Cain?

    ?

    Leggo spesso con piacere le tue mail. Ma questa la adoro, semplicemente sono io… Grazie, oggi ne avevo proprio bisogno…
    Quiet è sul mio comodino da quest’estate, vorrei poter avere il tempo di leggerlo. Senza ricarica da un bel po’, mi sento proprio stanca.

    Andrea Giuliodori

    Mi fa molto piacere che ti sia piaciuto!

    Josh

    Hai ragione è tutto vero, ma la gente con gli introversi non si sente a proprio agio ti rispettano ma hanno paura, tipo di me hanno paura è come se vedessero un serial killer misterioso, anche se è tutta una apparenza essere estroversi piace di più, a noi introversi veniamo solo usati per consigli, incarichi di responsabilità e per affidabilità, è bello vero essere riconosciuti per questo, però si è soli perché all’infuori delle qualità che abbiamo nessuno ci vuole nella propria vita intima. Sai quante ragazze mi sono state soffate solo per la mia introversione?, sono volute tornare da me solo dopo che hanno capito chi avevano veramente davanti, ma poi sono stato io a non volere più per mia dignità. Essere introversi in certi aspetti è bello ma a questo mondo per me è inutile e come essere alieni, però sono fatto così, tanto a questo mondo non ti puoi fidare di nessuno anche se fossi stato estroverso, il bello della introversione è che eviti prima i problemi ma anche ti fidi troppo facilmente, ma con le persone di oggi è tutto un problema.

    Lara

    Mio padre è sempre stato introverso. Lavorativamente ha fatto una bella carriera.una cosa che dicono di lui è che non parla tanto ma se lo fa è una sentenza.
    Questa incisività è una caratteristica che gli ho sempre ammirato e che vorrei avere anche io.
    Essere introversi non significa non essere assertivi.
    Bell’articolo.

    F.

    Se fossi meno severo con te e con gli altri sarebbe molto più semplice.
    Le ragazze avevano tutto il diritto e la libertà di fare la loro esperienza, perchè dovevano fidarsi ciecamente di te, mancando di esperienza appunto?
    E il fatto che son tornate da te è un complimento alla tua sensibilità, non un affronto alla tua dignità, alla fine han riconosciuto la tua ragione, ma han dovuto provarlo di persona, come giusto che sia.
    Al tuo posto le avrei accolte ben volentieri.
    Alla prossima.

    F. (introverso d.o.c.)

    Josh

    A parte che mi hanno usato mentre sono stato sincero e non superficiale, io mi mostro per ciò che sono non mi maschero da qualcosa che piace alle ragazze solo per usarle e poi far vedere veramente chi sono come fanno il 99% dei maschi, hanno preferito la falsità perché poi sono rimaste deluse e quindi che ci restino non sono una ruota di scorta, se io faccio qualcosa per te puoi stare sicuro che lo faccio perché voglio e non per secondi fini, sono così sincero che gli altri pensano che dico solo bugie perché per via della falsità che c’è oggi non sanno più distinguere, anche se ci rimetto sarò sempre sincero anche se devo andare incontro alla morte, alcune ragazze mi hanno capito ma non mi hanno scelto perché preferivano il fighetto di turno dicendomi che sono troppo umile e adesso si ritrovano cornute e litigi tutti i giorni erano consapevoli e quindi che accettino le conseguenze

    Dimitar

    Ehi josh, intanto grazie per il tuo commento molto differente da quello degli altri, mi hai fatto pensare…
    Sono assolutamente d’accordo con quello che hai scritto perché anche io come te ho sempre sofferto il lato negativo dell’introversione. Sei sicuramente una persona molto riflessiva e che non lascia nulla al caso e proprio per questo ti fa onore il fatto che tu abbia letto e probabilmente leggerai altri articoli di efficaceMente, sono certo che approfondendo l’argomento e trovando spunti differenti riuscirai a trovare anche tu la piena fiducia in te stesso e, perché no, anche un po’ quella negli altri. Ti potrei suggerire un libro bellissimo che io stesso ho letto e ho trovato grande ispirazione, “chi ha spostato il mio formaggio?” Ed anche “Le bufale della crescita personale” di Myriam Lopa.

    Jonida

    E dopo tutto questo bellissimo articolo io non so ancora se sono estroversa o introversa…. Ho tratti importanti di tutte e due e non riesco a capire quale prevale…. Continuo a seguirti caro Andrea, prima o poi capirò, imparerò a conoscermi meglio

    Josh

    Grazie, ma per me essere introversi è un peso una condanna è da suicidio, io guardo gli altri che non si fanno problemi mentre io me ne faccio tanti in piccole cose, il peggio è che sono consapevole e non riesco a fare niente come se fossi in una stanza con le pareti di vetro guardo il mondo e non ne faccio parte. Per cambiare questa situazione mi sono buttato in varie tipi di droga per anni e forse non ci credi ma nemmeno quello è riuscito a sbloccarmi anzi la controllo io invece che sia lei a farlo, posso smettere e ricominciare senza problemi ho smesso per tre anni poi ho ricominciato poi smetto per mesi e mesi scelgo io, riesco ad uscire dalla droga da solo senza aiuto di nessuno ma non riesco a uscire da quello che sono o sbloccarmi un po’ niente da fare è una condanna e peggiora sempre di più, preferisco essere ignorante e fare la mia vita piuttosto che stare come sono, capisco troppo e non è bello

    Isa

    Ciao Josh, il tuo è un bel commento anche se non capisco quanti anni tu possa avere. Ti vorrei chiedere: non è che sia successo anche il contrario, cioè che alcune ragazze ci abbiano provato con te ma tu non le hai manco considerate, considerandole superficiali, non adatte a te?

    Josh

    Alle ragazze interesso è che ho i miei tempi di seghe mentali che non riesco a controllare e come è oggi nessuno ha pazienza non ci provano a capirti e ti mollano subito

    Roberta

    Articolo estremamente illuminante! Sono un’introversa e, pur riconoscendomi come doti alcune delle caratteristiche da te evidenziate, (capacità di ascoltare gli altri e di comprenderli) ho sempre considerato l’introversione un sintomo di insicurezza e non un tratto della mia indole.
    Grazie!

    Andrea Giuliodori

    Mi fa molto piacere Roberta!

    Beppe

    Grazie Andrea, questo articolo è caduto a “faggiuolo”. Tra le varie frasi tipiche aggiungerei anche “non ti sai proprio vendere…” :)
    Trovo molto interessante l’idea dell’organizzazione del calendario intorno alle pause di rigenerazione. L’ho sempre pensata ma mai applicata.
    Domanda: secondo te la parola “disinvolto” può integrarsi nell’introverso (cavaliere solitario)?
    Grazie. Buona settimana.

    Andrea Giuliodori

    Ciao Beppe,
    sì assolutamente: un aspetto che ci tengo a sottolineare nuovamente è che introversione e insicurezza sono due cose molto diverse.

    Esistono introversi insicuri e introversi molto sicuri di sé (disinvolti se preferisci).

    Maddy

    È un articolo davvero interessante…e grazie a questa lettura ho scoperto che da ragazzina ero “uomo invisibile”, mentre ora sto diventando “cavaliere solitario”, perché mi rispecchio nelle caratteristiche descritte. La cosa che mi ha colpito è il 3 punto lettura del pensiero, perché sono una persona profondamente empatica il che a volte può aiutare, mentre in più occasioni questa dote mi fa star male perché as sorbo anche il malessere degli altri facendoli diventare miei.. Quindi dovrei lavorare su questo aspetto.. ?

    Carica altri commenti

    Registrati gratis per continuare a leggere. Iscrivendoti riceverai anche l’esclusiva newsletter del lunedì di EfficaceMente

    Sono già registrato
    Altri lettori trovano interessante